Dopo essere stato nominato presidente di Edison, Henry Proglio traccia le linee guida dell’utility italiana che vedrà avocare a sé la gestione degli asset del gas di Edf, società che dal 2005 detiene il 50% dell’azienda fondata a Milano nel 1884.
In sostanza, ha tenuto a precisare il nuovo top manager, “la nuova Edison sarà internazionale ma italiana nell’identità e nel management che la guida, e gestirà importanti attività di Edf”. L’azienda energetica di Foro Buonaparte, dunque, sarà la piattaforma del gas per la Energie de France, senza però diventare una sua consociata.
Se il management sarà bianco-rosso-verde, il consiglio di amministrazione sarà un po’ meno italiano e un po’ più francese, visto che entrano 4 nuovi membri transalpini anche se il cda è ancora provvisorio, in attesa della conclusione definitiva dell’Opa, che avverrà subito dopo le vacanze estive.
“Edison sarà il polo internazionale del gas situato a Milano: tutte le strategie verranno definite qui in Italia. La governance andrà ridefinita perchè dovrà essere più flessibile e rapida nelle decisioni. Se fino a questo momento Edison era una partnership posseduta in modo parziale (prima Edf possedeva il 19,4% mentre ora è salita all’80,4, ndr), ora dev’essere un’azienda globale visto che i due soggetti saranno integrati pur mantenendo la propria autonomia”.
Il 62enne manager nato ad Antibes ha poi assicurato che la presenza di Edf nel capitale di Edison significa che non ci siano più problemi di ordine finanziario né la necessità di un aumento di capitale, con l’obiettivo che rimanga la quotazione a Piazza Affari. Qualora avvenisse un “delisting”, Henri Proglio ha sottolineato che “se sarà necessario, faremo ciò che ci chiederà la Consob: eventualmente tra qualche anno lavoreremo per tornare in Borsa“.
Stando così le cose, Edison avrà la responsabilità anche della quota del 15% nel gasdotto South Stream e la gestione del terminale di rigassificazione di Dunkerque che Edf sta costruendo nel Nord della Francia.
Infine una piccola curiosità: la campagna del neopresidente francese François Hollande contro le eccessive remunerazioni dei manager ha avuto un effetto positivo (o negativo, a seconda del punto di vista da cui si guarda) sul guadagno di Henri Proglio come presidente Edison. Il top manager, infatti, ufficialmente non percepirà stipendio. Anzi: saranno tagliati anche i suoi emolumenti francesi, in rispetto di un disegno di legge del nuovo inquilino dell’Eliseo che punta a ridurre a 1 a 20 il rapporto tra lo stipendio più basso all’interno di una stessa azienda.
E per ottemperare alla direttiva, in Edf si dovrà limare lo stipendio di Monsieur Proglio, che attualmente – con 1,6 milioni di euro lordi l’anno – guadagna 63 volte più dei dipendenti con i salari più bassi.