Bce: crescita lontana e disoccupazione in aumento

di Teresa Barone

15 Giugno 2012 13:00

Crescita economica debole e tasso di disoccupazione alle stelle: tutti i report diffusi attraverso il bollettino di giugno della Bce.

L’ultimo bollettino diffuso dalla Banca Centrale Europea mostra stime alquanto pessimiste sulla crescita economica nell’immediato futuro, e rende note previsioni preoccupanti per quanto riguarda l’occupazione nei prossimi mesi.

Secondo quanto riportato dalla Bce, infatti, il Pil nella zona euro per il 2012 sarà caratterizzato da una crescita che si ferma tra il -0,5% e lo 0,3%, e nel 2013 si attesterà con molta probabilità tra lo 0 e il +2,0%. Il livello di inflazione si collocherà al di sopra del 2% per tutto l’anno in corso, e sono previsti lievi cali solo con l’inizio del 2013. Il bollettino dell’Eurotower riporta infatti che: “La crescita economica dell’area Euro resta debole: l’accresciuta incertezza grava sul clima di fiducia, dando luogo a maggiori rischi al ribasso per le prospettive economiche“.

Un quadro ancora più cupo riguarda proprio l’Italia, che insieme all’Olanda rappresenta lo Stato dell’Eurozona dove le prospettive di crescita economica sono ancora più basse, soprattutto a lungo termine. Secondo la Bce, infatti, “Le aspettative di crescita a lungo termine per l’Italia sono state inferiori alle media dell’area dell’Euro, ma con una tendenza al ribasso“.

I dati più negativi diffusi dalla Bce riguardano, tuttavia, il mercato del lavoro, basti pensare che il tasso di disoccupazione ha raggiunto il livello più alto dal 1996 a oggi, pari all’11%. La causa della sempre maggiore carenza di posti di lavoro và ricercata anche nella fragile attività delle aziende, che sono incapaci di garantire nuove prospettive occupazionali. Secondo quanto riportato nei report della Bce, inoltre: “Le indagini qualitative indicano che la creazione di posti di lavoro si è probabilmente deteriorata ulteriormente nella prima metà del 2012, riflettendo in parte la debole attività nell’area dell’euro. La lenta crescita dell’occupazione e le basse aspettative emerse delle indagini suggeriscono ulteriori incrementi nel breve termine“.

Per limitare i rischi e l’incertezza che caratterizza i Paesi della zona Euro, è la stessa Bce a esortare i Governi verso l’attuazione di strategie che agevolino il risanamento dei conti pubblici, e soprattutto verso l’applicazione di importanti riforme strutturali in grado di favorire la crescita dell’occupazione: “È di cruciale importanza proseguire gli sforzi per il ripristino di finanze pubbliche solide e il recupero di competitività, entrambi presupposti per una crescita economica sostenibile. Andrebbe rafforzata la concorrenza nel comparto dei beni e dei servizi, anche attraverso il completamento del mercato unico, mentre l’adeguamento dei salari dovrebbe avvenire in maniera flessibile, riflettendo le condizioni del mercato del lavoro e la produttività“.