Il TAR del Lazio dà ragione all’Antitrust e obbliga Alitalia a presentare entro il 17 luglio il dettaglio delle iniziative atte a liberare gli slot (i diritti di atterraggio e decollo) e a ridurre i voli sulla rotta tra gli aeroporti di Milano Linate e Roma Fiumicino, necessari per aprire il mercato alla concorrenza. Al tribunale si era rivolta la compagna aerea del CEO Andrea Ragnetti chiedendo che fosse sospeso un provvedimento che interrompeva di fatto il monopolio del vettore su questa remunerativa tratta.
Intanto il TAR ha reso noto che si riunirà nuovamente il 10 ottobre per decidere in merito alla richiesta di respingere la richiesta dell’Antitrust dando pertanto ad Alitalia un barlume di speranza in vista dell’entrata in vigore dell’orario invernale, previsto per il 28 ottobre.
Stando così le cose, però, da quest’ultima data una nuova compagnia potrebbe invece affacciarsi su questa rotta, che fino al completamento dell’alta velocità ferroviaria era la più trafficata del Paese e fra le prime 3 d’Europa. I vettori che fino a questo momento hanno fatto richiesta per volare tra i 2 aeroporti sono Air Dolomiti (del gruppo Lufthansa), easyJet e Meridiana Air Italy.
Ma intanto il management della compagnia intende ricorrere al Consiglio di Stato, come confermato nella giornata di ieri da Andrea Ragnetti in occasione di un convegno sul trasporto aereo organizzato da Assaereo. “La nostra tesi – ha affermato il CEO – è che la concorrenza esiste eccome ed è rappresentata dal treno ad alta velocità”. La TAV, infatti, ha eroso diverse quote di mercato al trasporto via aria arrivando addirittura a togliere alla Linate-Fimicino il primato italiano per numero di passeggeri, detenuto ora dalla Roma-Catania. L’Antitrust, però, non ha acolto questa tesi.
Il monopolio di Alitalia era stato concesso 4 anni fa in occasione della nascita della nuova CAI e del contemporaneo acquisto di Air One, cosa che aveva portato l’ex vettore di bandiera ad avere sostanzialmente il 100% dei collegamenti tra Linate e Fiumicino.
Allo stato attuale delle cose, come detto, l’azienda dovrà chiarire con precisione quali slot vorrà cedere tenendo presente che non potrà mantenere il monopolio sulle rotte più redditizie, ossia quelle utilizzate dalla clientela busienss del primo mattino e del tardo pomeriggio. La decisione su chi potrà entrare in possesso di questi diritti di atterraggio spetterà ad Assoclearance.