Moretti, le FS puntano a Russia e USA

di Andrea Barbieri Carones

20 Luglio 2012 15:30

Mauro Moretti ha detto che le Ferrovie dello Stato puntano a partecipare a gare per lo sviluppo di treni ad altà velocità in Russia e negli Usa.

Le Ferrovie dello Stato puntano a partecipare a gare per treni ad alta velocità in Russia e negli Stati Uniti, dove i governi di Mosca e Washington cercano di dotare i rispettivi Paesi di una rete di questo tipo.

La conferma arriva direttamente dall’amministratore delegato delle FS, Mauro Moretti, che ha aggiunto anche di aver chiesto al presidente del Consiglio, Mario Monti, di confrontarsi con Vladimir Putin in occasione di una visita nella città del Cremlino.

“In Russia stanno valutando di realizzare una linea ad alta velocità tra San Pietroburgo e Mosca – che dovrebbe valere circa 35 miliardi di dollari – e tra Mosca e Karzan, che presupporrebbe un investimento da 45 miliardi di dollari” ha detto il CEO. “Per la prima di queste 2 tratte c’è già un consorzio italiano formato da Impregilo, Astaldi e Ansaldo STS. Ci manca però il partner finanziario giusto, che stiamo appunto cercando. Nell’alta velocità siamo considerati i migliori al mondo, meglio dei francesi e dei tedeschi”.

L’ingegner Moretti punta sul fatto che le FS hanno sviluppato un discreto know how nella realizzazione di ferrovie veloci.

L’interesse, come detto, è anche per gli Stati Uniti, dove i treni non godono di un’alta considerazione, anche se il governo della California ha dichiarato di voler far partire al più presto la TAV fra San Francisco e Los Angeles, distanti fra loro come Milano da Roma. Le elezioni del prossimo mese di novembre sembrano fondamentali, dato che Repubblicani e Democratici sono divisi sulle risorse da destinare ai mezzi di trasporto su rotaia.

Dai progetti esteri alla strategia per l’Italia: Mauro Moretti ha infatti firmato con i sindacati di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, e Fast il contratto aziendale, che fa seguito all’intesa firmata lo scorso 28 giugno.

L’accordo prevede “l’incremento dell’orario da 36 a 38 ore settimanali per tutti i settori lavorativi e un’articolazione dei regimi dell’orario di lavoro idonei a recepire e soddisfare le diverse esigenze dei segmenti di business, cogliendo in tal modo le specificità proprie del trasporto passeggeri (alta velocità, media-lunga percorrenza, regionale) e del trasporto merci, consentendo un ulteriore incremento di produttività del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Le parti hanno inoltre condiviso il nuovo sistema di inquadramento professionale, hanno istituito il salario di produttività e, per la prima volta, un sistema di welfare aziendale fondato sull’assistenza sanitaria integrativa per tutti i dipendenti».