Limitare l’indebitamento dell’azienda editoriale riportando entro i livelli di guardia le cifre record stimate alla fine del primo semestre 2012: questo l’obiettivo di Rcs Mediagroup, che ha informato gli investitori sui progetti previsti per i prossimi mesi mirati a ridurre il debito di 1,1 miliardi di euro.
Un piano di riduzione del debito che, tuttavia, è ancora in fase di elaborazione e sarà reso noto solo il 16 ottobre in occasione dell’assemblea straordinaria di Rcs, nel corso della quale saranno svelate le misure anti indebitamento attualmente sconosciute, come ha precisato l’amministratore delegato Pietro Scott Jovane nel corso del Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini: “Stiamo lavorando a un piano specifico che sarà pronto per l’autunno. Anticipazioni? È troppo presto. Prima chiudiamo i conti e poi parliamo“.
Secondo le indiscrezioni il gruppo Rcs – il cui profilo di rischio ha subito un netto incremento – potrebbe predisporre un programma molto ambizioso al fine di contrastare il passivo dell’azienda, un pacchetto di operazioni probabilmente incentrate sull’aumento di capitale societario preceduto da un accorpamento delle azioni. Si parla di una possibile ricapitalizzazione della società pari a 400 milioni di euro, un intervento finalizzato alla riduzione del debito che, sempre secondo quanto trapelato in ambito finanziario, troverebbe il parere favorevole degli azionisti Rotelli e Della Valle.
Rcs – che sta per rendere ufficiale la cessione di Flammarion, sua controllata in suolo francese – potrebbe anche puntare a un accorpamento delle 10 società minori che fanno capo all’azienda, mentre non si esclude una riconversione dei ruoli ricoperti da Intesa San Paolo e Ubi come azionisti. Secondo gli analisti di Mediobanca (che controlla anche una fetta di Rcs pari al 14%), la società editoriale avrebbe a disposizione anche altre vie per tentare di saldare il debito, strategie finanziarie che esulano dall’aumento di capitale: una possibile operazione riguarda la cessione di Dada, seguita dall’avio di un partnership solido al fine di portare a termine con successo la vendita delle controllate spagnole.