Fisco, Soru aderisce a contestazione

di Massimiliano Santoro

17 Settembre 2012 09:30

Annuncio del fondatore di Tiscali che si sfoga su Facebook: "La società non è una scatola vuota".

Renato Soru ha annunciato di aver aderito ad una contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate impegnandosi a pagare 7 milioni di euro in 3 anni. La vicenda riguarda una richiesta del fisco per imposte ritenute dovute e non versate nel periodo 2005-2009.

L’ex Governatore della Sardegna e fondatore di Tiscali spiega, in un articolato post pubblicato sul suo profilo Facebook, che sulla stampa la vicenda è stata in parte affrontata con falsità e diffamazioni: “Ancora una volta, più che la verità, dei fatti sembrava interessare la distruzione sistematica della persona. Ad oggi, anche in esito ad approfonditi accertamenti giudiziari, ritengo stia emergendo con chiarezza l’assoluta trasparenza e rigorosa osservanza delle norme nella gestione della società, costantemente improntata all’esclusiva tutela degli interessi generali, dei creditori e dei lavoratori”.

Soru ribadisce che: “La società, emerge chiaramente anche nei dati della recente relazione semestrale, è tutto fuorché una scatola vuota. Paga puntualmente lo stipendio a circa mille persone, ha generato e genera un importante indotto, genera cassa, un margine operativo positivo per circa 60 milioni su base annua, e pur nella crisi generale mostra un nettissimo miglioramento rispetto al passato. Ha saputo focalizzarsi – ha continuato Soru – e investire in ricerca e innovazione, e ha appena presentato, o sta per presentare, almeno tre nuovi prodotti internet su cui fondare il proprio rilancio e la propria presenza anche nei mercati esteri”.

Infine, l’annuncio: “Ho aderito ad una contestazione dell’Agenzia delle Entrate di Cagliari. Con tale adesione mi impegno a pagare, nei prossimi 3 anni, l’importo complessivo di circa 7.000.000 Euro, di cui circa la metà per tasse considerate dovute, e la parte rimanente per multe e sovra tasse varie. Somme ingenti – ha concluso – delle quali non dispongo neppure, e a cui dovrò far fronte con la cessione dei miei beni personali”.