Fiat Industrial potrebbe mantenere la sua quotazione alla Borsa di Milano, oltre a quella di Wall Street. Questa ipotesi si fa sempre più concreta nonostante il ritardo nella concretizzazione della fusione con la controllata statunitense Cnh Global, prevista inizialmente per la fine del 2012.
L’operazione finanziaria che vede protagoniste Cnh Global e Fiat Indistrial, società nata dallo scorporo del Lingotto e specializzata nella produzione di macchine agricole e macchine movimento terra, non avverrà infatti prima del 2013 a causa del tentennamento nell’arrivo dell’approvazione da parte del comitato USA, che secondo fonti ufficiali “Sta prendendo più tempo, ed è improbabile che riescano a completare l’operazione prima del primo trimestre 2013. È sicuramente una brutta notizia per Fiat Industrial, perché aumenta l’incertezza“.
La fusione, inizialmente prevista per la fine di ottobre da parte di Fiat Industrial, che detiene l’88% di Cnh, non dovrebbe impedire il mantenimento del titolo della newco a Piazza Affari, mentre il titolo FI rimane al momento invariato fermandosi a 7,82 euro. Questa notizia sembra quindi far svanire la possibilità che il titolo possa andare a finire sul listino di Londra o Amsterdam. Stando a quanto dichiarato dall’azienda torinese in un dossier presentato lo scorso maggio, inoltre, la fusione ha il fine principale di incrementare la liquidità delle azioni di Fiat Industrial, mentre nelle ultime ore sono state rese note altre previsioni diffuse da numerose banche d’affari.
Mediobanca, ad esempio, critica il ritardo nella realizzazione della fusione che comunque giudica positiva per Fiat Industrial, il cui titolo varrebbe 9,8 euro. Banca Akros sottolinea l’impatto negativo del ritardo nel breve termine, mentre Intermonte ha espresso una valutazione pari a 8,6 euro, inferiore a quella proposta da Equita Sim (9,9 euro).