Sul caso Ilva è il ministro Corrado Clini a fare chiarezza circa i tempi e le modalità di un eventuale spegnimento degli impianti. Il titolare del dicastero dell’Ambiente, infatti, ha spiegato che effettuare lo spegnimento in cinque giorni è un’attività impossibile in quanto ci sono complessità da tenere conto sottolineando anche che la procura stessa chiede l’avvio del processo di spegnimento.
Clini ha anche spiegato che la nuova Aia per lo stabilimento di Taranto è in dirittura d’arrivo e, come già ribadito in altre occasioni, ha confermato che saranno declinate prescrizioni severe dal punto di vista ambientale e della tutela della salute.
Intanto, mercoledì il Senato ha approvato il decreto legge denominato “Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto”.
Nel decreto si prevede: la nomina di un commissario straordinario che resterà in carica un anno e non percepirà compenso; lo stanziamento di 336 milioni di euro (110 milioni di euro per le bonifiche; 30 milioni per il rilancio degli investimenti produttivi; 20 milioni per la difesa del suolo e il disinquinamento e 187 milioni per gli interventi portuali); ed il riconoscimento di Taranto come “area in situazione di crisi industriale complessa” che permette l’accesso ai programmi di reindustrializzazione presenti nel decreto governativo sulla crescita dello scorso 22 giugno.
“Ricostruire Taranto e superare il conflitto tra ambiente e sviluppo: questo è il forte segnale che viene dal Governo e dal Parlamento”, ha commentato Clini dopo l’approvazione del provvedimento da parte del aula di Palazzo Madama.