L’aumento di un solo punto di Iva invece di 2 per le aliquote al 21% e al 10%, previsto nella bozza di Legge di stabilità per il 2013-2015 approvata dal Consiglio dei ministri del 09/10/2012, comporterà per lo Stato una perdita di gettito di 3,280 miliardi di euro.
Lo rileva la Relazione tecnica che ha calcolato il minor incasso da parte dell’amministrazione publica a seguito dell’introduzione di una modifica normativa per evitare l’aumento di due punti percentuali dell’Iva a partire da luglio 2013.
“A legislazione vigente – si legge nel documento – è previsto un incremento di due punti percentuali delle aliquote Iva, ordinaria e ridotta, dal primo luglio 2013 al 31 dicembre 2013, e di un solo punto percentuale delle suddette aliquote a decorrere dal primo gennaio 2014. la disposizione pertanto riduce di un punto percentuale le aliquote Iva, ordinaria e ridotta, per il periodo 1 luglio-31 dicembre 2013”.
Secondo la Relazione il calo di un punto delle prime due aliquote Irpef, sempre stabilito dalla riunione del Consiglio dei ministri, costerà una riduzione del gettito di 4,151 miliardi nel 2013 e 6,508 miliardi nel 2014 mentre nel 2015 5,853 miliardi.
Il mancato introito di Iva e Irpef sarebbe compensato in parte con le entrate derivanti dai tagli delle agevolazioni fiscali e dalla Tobin tax. L’applicazione dell’imposta di bollo sulle transazioni finanziarie aporterebbe alle casse statali un gettito annuo di 1,088 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il primo punto, invece, tra i più contestati della Legge di stabilità, il governo starebbe valutando una modifica alla norma che introduce retroattivamente i tagli delle detrazioni. Le ipotesi al vaglio al Ministero dell’economia sono diverse con soluzioni alternative di copertura per permettere il rinvio di un anno delle misure adottate in un primo tempo.