Riforma del lavoro, Fornero: contratti a termine meno rigidi

di Teresa Barone

16 Ottobre 2012 10:00

In arrivo un nuovo decreto che modificherà le tempistiche di rinnovo dei contratti a termine: non più di un mese di inattività tra due contratti.

Nuove regole in arrivo per i contratti di lavoro a termine, che il Ministro Elsa Fornero vuole far diventare meno rigidi evitando lunghi tempi di attesa tra un rinnovo e l’altro. Ad annunciarlo è la stessa responsabile del dicastero sul lavoro, sottolineando come la riforma del lavoro sia soggetta a correzioni sebbene non possa essere stravolta, e come qualsiasi modifica sarà varata tenendo conto del parere delle aziende.

La novità, che sarà contenuta in un decreto interministeriale di prossima approvazione, riguarda quindi gli oltre 400mila contratti a termine in scadenza: il Ministro del Lavoro ha infatti affermato di voler portare a un mese la pausa che intercorre tra due contratti a tempo determinato, contro il lasso di tempo compreso tra i 60 e i 90 giorni che i lavoratori devono attualmente attendere prima di riprendere l’attività lavorativa.

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Elsa Fornero ha illustrato il contenuto del decreto ministeriale che cambierà quanto stabilito dalla riforma del lavoro agevolando la stabilizzazione di migliaia di lavoratori, molti dei quali sono attivi nel settore pubblico e appartengono alle fasce di età giovanili: “Sui contratti a termine posso annunciare che stiamo pensando ad una misura di adattamento sugli intervalli di attesa imposti tra un rinnovo e l’altro con l’obiettivo di ridurli il più possibile. Stiamo già lavorando ad un decreto interministeriale da scrivere sulla base delle proposte finali che stiamo aspettando dalle parti sociali. L’ipotesi è quella di ridurre a un mese al massimo il termine di sospensione fra un rinnovo e l’altro“.

Importanti novità riguarderanno anche la nuova disciplina dell’apprendistato, tanto che il Ministro del Welfare ha annunciato l’esistenza di un programma con la Germania che sarà svelato tra circa un mese. Nessun cambiamento in vista, invece, per i lavoratori esodati:  “Non si può pensare di stravolgere la riforma delle pensioni. Noi abbiamo tutelato 130mila persone“.