Si prevedono ancora due anni in flessione per il mercato immobiliare italiano. Il terzo Rapporto sul mercato immobiliare di Nomisma, infatti, evidenzia che per il 2013 si dovrebbero registrare flessioni dei valori immobiliari in tutti i comparti del mercato di oltre il 4% e nel 2014 di oltre il 2%. Qualche segnale positivo si potrà avere nel 2015 “quando avrà probabilmente fine la fase deflattiva“.
Nel rapporto si spiega che le variazioni sono abbastanza omogenee in tutti i segmenti del mercato un segnale quest’ultimo che indica che la fase recessiva colpisce indistintamente sia il settore residenziale che quello d’impresa. Nel secondo semestre del 2012, l’andamento, definito “dicotomico”, di offerta e domanda si è ulteriormente accentuato, soprattutto in riferimento al mercato delle abitazioni ed a quello dei negozi e dei capannoni.
La flessione semestrale é stata del 2% per il comparto della compravendita e di poco al di sotto per il comparto locativo. Pietro Modiano, presidente di Nomisma, ha spiegato che sul mercato immobiliare italiano “emerge un potenziale recessivo più di quanto rifletta la lenta erosione dei prezzi che, tuttavia, nell’ultimo quadriennio ha accumulato una discesa dei valori del 10-15%” e che le erogazioni continuano a ridursi “non per effetto restrittivo dell’offerta, ma per un brusco indebolimento della domanda“.
Sergio De Nardis, chief economist di Nomisma, ha espresso invece la speranza che “la prospettiva di un’azione adeguata della BCE finisca col riflettersi anche sulle economie reali, allentando la stretta creditizia che ostacola le decisioni di spesa di imprese e famiglie. Restano, però, importanti interrogativi che si sono riverberati sulle dinamiche degli spread“.