Il Premier Mario Monti ha parlato davanti a una platea di 5mila manager nel corso degli Stati Generali della Cida che si sono svolti a Milano, apprezzando il lavoro dei dirigenti italiani e, soprattutto, approvando le proposte avanzate dall’organizzazione sindacale che riunisce oltre 800mila professionisti sia del settore pubblico sia di quello privato.
Da parte di Monti c’è stata infatti un’ampia disponibilità a prendere in considerazione le idee dei manager in materia di rinnovo dell’amministrazione pubblica, occupazione e fisco. Se dal punto di vista del lavoro è necessario puntare verso l’aumento della produttività per ottenere anche la crescita dei posti di lavoro, per quanto concerne la “rivoluzione fiscale” il presidente dell’associazione Silvestre Bertolini ha ribadito i punti chiave attraverso i quali dovrebbe attuarsi: “Ridurre tasse su lavoro dipendente e imprese e aumentarle su rendite. Dichiarare guerra all’evasione con la prospettiva di ridurre, per gli evasori, i benefici pubblici, a cominciare dai servizi sanitari e assistenziali, il diritto di eleggibilità a cariche pubbliche e il diritto alla privacy, fino al punto di pubblicare i loro nomi“.
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Una strategia condivisa dal Presidente del Consiglio che ha inoltre ribadito il ruolo importante svolto dal Cida, che deve assolutamente “farsi parte attiva, partecipare, proporre idee e soluzioni affinché diventino opportunità, anche perché in un mondo sempre più interdipendente la resistenza passiva è destinata a soccombere“.
Un ulteriore punto di accordo tra Mario Monti e i manager riguarda la lotta all’evasione fiscale: “Siamo in uno stato di guerra contro gli evasori e non è possibile avere la pace sociale, una pace tra cittadini e tra cittadini e Stato se non viene ruvidamente contrastato questo fenomeno“.