Oggi è il giorno della riassunzione dei 19 operai della Fiom di Pomigliano che hanno vinto il ricorso contro Fiat, accusata di presunta discriminazione: secondo quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Roma, infatti, il 28 novembre scade il periodo di tempo concesso al Lingotto per eseguire la sentenza.
Una sentenza che ha destato non poche polemiche, soprattutto a causa dell’annuncio della messa in mobilità di altrettanti lavoratori diffuso da Fiat subito dopo aver appreso tale decisione. Le modalità di riassunzione sono state illustrate attraverso una nota ufficiale: “La procedura di assunzione prevede da parte degli interessati la presentazione delle dimissioni da Fiat Group Automobiles e contestualmente la firma del contratto d’assunzione con l’adesione alle condizioni economiche e normative vigenti nella nostra società“.
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Per l’azienda torinese si tratta di una sentenza ingiusta che concede ai lavoratori Fiom una posizione privilegiata rispetto agli altri dipendenti, precisamente una “posizione di privilegio che non ha alcuna ragionevolezza“.
Diverso, invece, il commento di Giorgio Airaudo, segretario nazionale Fiom, il quale ribadisce come l’azienda avrebbe dovuto attuare prima le assunzioni focalizzando l’attenzione sulla possibilità che 19 lavoratori siano messi in mobilità per far fronte a questa delibera della Corte d’Appello: ”Non credo che la Fiat possa fare altro che rispettare la sentenza: avrebbe dovuto e potuto farlo prima: qualunque iniziativa di ritorsione a partire dalla procedura di mobilità è oltre che sbagliata illegittima”.