Jobs Act e contratto a tutele crescenti: quali saranno le conseguenze sulle campagne di assunzione promosse dalle aziende nazionali? L’associazione dei direttori del personale (Gidp) ha chiamato a rapporto gli iscritti per monitorare le previsioni e le aspettative aziendali per il 2015.
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Il 61,5% dei responsabili delle risorse umane afferma che nell’anno in corso saranno avviate numerose assunzioni soprattutto a beneficio di giovani neolaureati.
Per quanto riguarda la forma contrattuale più utilizzata, il 30% ritiene che sarà proprio il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, contro il 28% che opterà per l’apprendistato professionalizzante e il 20% che promuoverà assunzioni a tempo determinato.
Quali sono i vantaggi del contratto a tutele crescenti? Più flessibilità nell’avvio e nella chiusura del rapporto di lavoro, ma anche maggiori benefici economici per le imprese. Secondo il presidente di Gidp Paolo Citterio:
«Sembra emergere un dato molto positivo e cioè che, appena entrerà in vigore il Jobs act, le assunzioni a tempo indeterminato di neolaureati, che attualmente si collocano al 15% dei nuovi contratti, balzeranno a quasi il 40%, sommando le forme tradizionali con le tutele crescenti».
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