Se il lavoratore dipendente opera fuori dalle mura dell’ufficio, l’azienda può legittimamente controllare i suoi spostamenti e comportamenti, anche attraverso un sistema Gps.
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Lo afferma la Corte di Cassazione annoverando questo tipo di verifiche a distanza tra i “controlli difensivi” (sentenza 20440/2015).
Il datore di lavoro è anche legittimato a licenziare il dipendente che, proprio grazie al monitoraggio a distanza, ha rivelato una condotta ingiustificata, ad esempio concedendosi troppe pause caffè in orario di lavoro.
Secondo i giudici, infatti, il lavoratore può ovviamente sospendere brevemente l’attività lavorativa per soddisfare le sue “necessità fisiologiche”, tuttavia questi break non devono compromettere la qualità del lavoro e, soprattutto, ledere l’immagine aziendale. Più precisamente:
«La determinazione della collocazione e della durata delle pause non può essere rimessa al totale arbitrio del lavoratore.»
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