Aumentano i contenziosi tra gli italiani e il Fisco, cresciuti del 6% nel corso del 2015 in controtendenza rispetto all’anno precedente.
=> Fisco: nel 2016 più detrazioni nel 730
Alla base delle liti il versamento delle tasse statali e locali che i contribuenti, spesso, ritengono inadeguate o caratterizzate errori di calcolo, tanto da contestarle all’Amministrazione fiscale. Secondo il presidente della giustizia tributaria, Mario Cavallaro, nel 2015 i nuovi ricorsi sono stati complessivamente 261.186, dei quali 301 mila risolti e oltre 538 mila ancora pendenti.
«La giurisdizione tributaria, che ha ancora i numeri più massicci nelle pendenze meno incisive economicamente, tratta nel complesso affari per circa 34 miliardi di euro: circa 22 miliardi nel grado provinciale e poco più di 12 miliardi in quello regionale.»
Come sottolinea Cavallaro (intervenendo in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario), i contenziosi tributari riguardano i tributi statali nel 70% dei casi, soprattutto inerenti IRES, IRPEF e IRAP.
Se le tasse sulla casa hanno causato il 17% delle liti di natura fiscale, le contestazioni che riguardano le imposte sui rifiuti e sulle auto hanno influito per circa il 12%.