La definizione del sistema di valutazione dei dirigenti scolastici sembra ormai completata e potrebbe entrare in vigore a partire da settembre: il Miur ha presentato la direttiva alle organizzazioni sindacali del settore e a breve ci sarà la firma definitiva, dopo l’approvazione del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
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La valutazione dei “presidi” si propone di favorire la loro crescita professionale il miglioramento della comunità scolastica in cui sono attivi: ad affermarlo è il Ministro Stefania Giannini, la quale aggiunge:
«Dopo anni di attese, rinvii e sperimentazioni finalmente si parte. Con la Buona Scuola abbiamo messo i dirigenti scolastici al centro di un preciso progetto culturale che valorizza l’autonomia scolastica. Abbiamo dato a quelli che una volta si chiamavano presidi più strumenti per poter lavorare e più responsabilità. Per questo è necessario attivare un sistema oggettivo e trasparente di valutazione del loro operato che preveda incentivi crescenti per chi raggiunge gli obiettivi di miglioramento della propria scuola.»
Il contratto dei dirigenti scolastici – come si apprende dalla nota diffusa dal Ministero lo scorso 6 maggio – conterrà la segnalazione precisa degli obiettivi da raggiungere, sia quelli individuati dal Ministero sia finalità inerenti le specificità del territorio stabilite dagli USR, nonché altri obiettivi mirati proposti con il RAV (Rapporto di autovalutazione) dell’istituto.
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Ciò che sarà evidenziato con la valutazione servirà, annualmente, per definire la retribuzione di risultato dei dirigenti. La valutazione si svolgerà con cadenza annuale. Vi è anche la possibilità che al dirigente non venga rinnovato il contratto presso il medesimo istituto, ovviamente in caso di carenze e responsabilità dirigenziali gravi.