È in torto il datore di lavoro che licenzia un dipendente contestandone la condotta relativa a più di un anno prima. Lo ha affermato il Tribunale di Milano, con l’ordinanza datata 1 luglio 2016, sottolineando l’illegittimità del provvedimento in quanto deciso tardivamente.
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Nel caso esaminato la contestazione disciplinare nei confronti del lavoratore, infatti, risaliva all’anno precedente e non può rappresentare un motivo valido per avviare una procedura di licenziamento.
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Secondo il Tribunale, infatti, il licenziamento tardivo non può avere giustificazioni valide e pertanto si pone in contrasto con quelli che sono i principi di immediatezza e tempestività sanciti dall’Articolo 7 dello Statuto dei Lavoratori, tanto da far supporre finalità ritorsive da arte del datore di lavoro.