Lavorare sempre nella stessa posizione, ininterrottamente, saltando anche la pausa pranzo, con l’obiettivo di produrre di più o finire prima il lavoro assegnato? Niente di più sbagliato: la qualità del lavoro si abbassa e ci si ritrova a fare i conti anche con livelli di stress maggiori e con l’aumento dei dolori muscolo-scheletrici che interessano soprattutto schiena e collo.
Riscontri negativi da Gianfranco Rotondi, al quale non piace questa ritualità che, a suo parere blocca tutta l’Italia. Infatti per il ministro per l’Attuazione del programma di governo, «La pausa pranzo è un danno per il lavoro, ma anche per l’armonia della giornata perchè le ore più produttive sono proprio quelle in cui ci si accinge a pranzare». Punti di vista, in considerazione del fatto che l’opinione del ministro non sembra essere in linea con quella di lavoratori, medici e psicologi.
Se l’obiettivo è migliorare la produttività o sperare di terminare con mezz’ora in anticipo, la strada del lavoro ininterrotto non premia, anzi. Il risultato arriva da un sondaggio inglese realizzato dalla Chartered Society of Physiotherapists e riportato dall’edizione online della BBC su 3.000 persone intervistate sui tempi lavorativi e sulle pause effettuate, e sul loro stato di salute.
Dal sondaggio è emerso che un quarto degli intervistati generalmente non effettua la pausa pranzo, mentre un terzo lavora durante la maggior parte del break per il pranzo. Più del 40% delle persone sottoposte al sondaggio dice di sentirsi stressato almeno una volta alla settimana.
Ma perché la pausa pranzo sia un vero antistress, deve essere a regola d’arte, meglio ancora se il pasto frugale acquisisce un valore. Come? Mai mangiare davanti al computer in tutta fretta, meglio uscire e fare una bella passeggiata riscoprendo, perché no, le bellezze che si trovano nei dintorni dell’ufficio. Ove questo non sia possibile, è consigliabile optare per un appagante e sano pasto scegliendo bene la compagnia e il cibo. Possibilmente un cibo colorato, gustoso e che non appesantisca. Altro metodo antistress: cambiare spesso la scelta per compensare la staticità delle pratiche lavorative.
La pausa pranzo è un momento sacro della giornata, inutile girarci intorno. Il cibo muove molto più di un antistress chimico e chi rispetta la buona pausa pranzo, riesce a migliorare le sue prestazioni lavorative nel round pomeridiano. Non trascuriamolo.