Anche se l’azienda prende provvedimenti per limitare “la fuga di attenzione” dei propri dipendenti, bloccando siti e applicazioni come chat e social network, esistono altre fonti di distrazione per i nostri lavoratori e sembra che queste riducano l’operato di ben due ore giornaliere.
Secondo Intel, l’attenzione di un impiegato diminuisce ogni qual volta che questo controlla la posta e, dal momento che sembra che i click medi in una giornata vadano dai 50 agli 80, questo comporta non solo un abbassamento continuo della concentrazione bensì un aumento di stress.
La posta elettronica sta crescendo esponenzialmente e si sta avviando verso la completa sostituzione di quella ordinaria, per questo la quantità e l’entità dei messaggi oramai è quasi ingestibile; si va da comunicazioni personali, spam, clienti, fornitori, banche, bollette.
Per questo diventa sempre più difficile mantenere l’attenzione su un lavoro quando davanti a sé si ha la casella di posta intasata; si rischia così di perdere non solo la concentrazione, ma anche i messaggi davvero importanti. Controllare la posta elettronica durante tutta la giornata, e in maniera compulsiva – nonostante possa dare l’illusione di essere produttivi e aggiornati – è solamente nocivo al rendimento. Si pensi che, secondo alcuni ricercatori dell’università del Michigan, stare al telefono mentre si legge una mail rallenta l’attività cerebrale del 40%.
Per arginare questo problema alcune società hanno stabilito degli orari precisi in cui controllare la posta, altre vietano le email il venerdì. Secondo l’Information overload research group, un’associazione che si propone come scopo quello di gestire il sovraccarico di informazioni dei lavoratori, scegliere dei momenti della giornata da dedicare solamente alla posta elettronica aiuta a porre maggiore attenzione ed evitare errori e disattenzioni anche gravi.