Le autovalutazioni dei dipendenti rappresentano un’opportunità per ottenere una stima equilibrata e veritiera sul lavoro dei collaboratori e sul contributo di ciascuna risorsa al successo di un progetto e della stessa azienda.
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Con le autovalutazioni, infatti, i dipendenti possono rendere noti ai propri responsabili i progressi compiuti in un determinato arco temporale e gli obiettivi raggiunti, consentendo ai manager di valutare a loro volta l’eventuale concessione di una promozione o l’allontanamento dei lavoratori meno efficienti.
Spetta ai manager, infatti, la redazione di questionari di autovalutazioni efficaci e in grado di far emergere potenzialità e punti deboli delle risorse presenti in azienda: i dipendenti dovrebbero essere incoraggiati non solo a illustrare i successi conseguiti ma anche sugli ostacoli che non sono riusciti a superare, includendo gli eventuali insuccessi in modo da trasformarli in opportunità di miglioramento.
Quali domande dovrebbero comparire all’interno di un questionario di autovalutazione compilato dai dipendenti? Gli esperti consigliano, ad esempio, di incoraggiare i lavoratori a domandarsi se riescono a riconoscere le priorità e distribuire le energie in modo produttivo, come anche se sono soddisfatti del meccanismo di feedback utilizzato.
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In ogni caso è fondamentale predisporre un elenco di quesiti che rispondano a un fine duplice, vale a dire la gestione delle risorse presenti (individuando gli elementi più produttivi è infatti possibile predisporre al meglio un sistema di premialità) e lo stesso sviluppo delle risorse umane, sostenendo i dipendenti meno efficienti investendo, in primis, nella loro formazione.