Promuovere tra i dipendenti una sana “cultura del sonno” dovrebbe rappresentare una delle priorità della leadership aziendale, consapevole dei benefici che potrebbero derivare da un riposto notturno adeguato.
=> Ricaricarsi in sette ore
Sette o nove ore di sonno per notte sono il fabbisogno medio di un individuo che lavora secondo la “National Sleep Foundation” chiamata in causa da Christopher Barnes nel suo white paper realizzato per la Foster School of Business University of Washington.
L’autore del report sottolinea l’importanza del riposo per i lavoratori e tutti i vantaggi che ne derivano: più creatività, migliore processo decisionale, fidelizzazione, concentrazione, meno stress, meno infortuni sul lavoro e comportamenti scorretti, meno depressione e malattie.
Secondo Barnes, tuttavia, sono pochi i leader che comprendono quanto sia fondamentale per le performance aziendali poter contare su una forza lavoro che “dorme a sufficienza”, un obiettivo che si può conseguire seguendo alcuni passaggi basilari:
– creare una cultura del lavoro che valorizzi il sonno, evitando l’invio di email a tarda notte o di primissima mattina;
– sfruttare specifici programmi di benessere per migliorare la qualità del sonno (come la meditazione e lo yoga, ad esempio);
– allestire nei luoghi di lavoro un’area destinata al relax e consentire ai dipendenti di prendersi una pausa in modo regolare;
– limitare il numero di ore di lavoro consecutive.
Approfondimenti: Center of Positive Organization – White Paper.