Colloquio: domande gradite ai recruiters

di Anna Fabi

Pubblicato 10 Marzo 2016
Aggiornato 18 Febbraio 2020 15:05

Anche le domande che il candidato pone in fase di colloquio aiutano nella valutazione.

Non solo rispondere alle domande del potenziale datore di lavoro o del recruiter: il colloquio di lavoro richiede anche una certa capacità, da parte del candidato, di porre alcuni quesiti finali che per il “selezionatore” rappresentano una ulteriore opportunità di valutazione.

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Molti candidati, infatti, formulano domande inappropriate nel corso del colloquio, mostrando interesse esclusivamente per il compenso e dimenticando che l’invito a chiedere informazioni o chiarimenti fa parte del processo di selezione.

Quali sono le domande che un aspirante nuovo assunto dovrebbe porre? Informarsi sulla formazione, sulle opportunità di aggiornamento e di crescita, ad esempio, denota interesse al proprio sviluppo professionale che rappresenta certamente un punto a favore del candidato.

Anche interessarsi agli strumenti di valutazione delle prestazioni dei dipendenti, inoltre, indica la volontà di impegnarsi al massimo per ottenere performance elevate e in linea con gli standard aziendali.

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Da apprezzare è anche il candidato che si informa su chi sarà il suo diretto responsabile, così come sul periodo di tempo medio che trascorre tra il colloquio e un’eventuale proposta di assunzione.

Infine, anche la richiesta di poter contattare il recruiter in seguito in caso di ulteriori richieste di informazioni è da valutare positivamente.