Quando si dice supermanager. Fra buonuscite e stipendi, gli uomini d’oro di Piazza Affari guadagnano veramente cifre da capogiro. Iniziamo dalle liquidazioni, argomento appena tornato alla ribalta con le dimissioni di Cesare Geronzi, il quale per lasciare Generali dopo un anno di presidenza ha incassato 16,65 milioni di euro. Una semplice divisione porta al seguente risultato: la liquidazione corrisponde a 48mila euro al giorno. Si tratta della cifra più alta, in termini relativi, mai incassata anche paragonata a quelle dei colleghi le cui buonuscite sono balzate nel corso degli anni agli onori della cronaca.
In termini assoluti, il record resta a Cesare Romiti, che quando nel 1998 lasciò il timone della Fiat incassò 101,5 milioni di euro dopo 24 anni di permanenza al Lingotto, ovvero 11mila600 euro al giorno. In effetti sono passati più di dieci anni, ma Il Sole 24 ore, che ha compilato la classifica delle buonuscite, ha fatto il calcolo anche incamerando l’inflazione in base ai coefficienti Istat, e il risultato è pari a 128 milioni di euro del 2009, ovvero 14mila62 euro al giorno.
Continuando invece in termini relativi, il secondo classificato è Roberto Colaninno, che nel 2001 lasciò Telecom con 25,8 milioni, 35mila342 euro al giorno. Terzo gradino del podio per il predecessore dell’attuale numero uno di Piaggio ai vertici del colosso telefonico, Franco Bernabè, che di milioni dopo sette mesi di incarico ne prese 7,5, 32mila880 euro al giorno.
Al quarto posto Matteo Arpe, ad di Capitalia sotto la presidenza Geronzi, che nel 2007 lasciò dopo quattro anni prendendo 37,4 milioni, 25.616 euro al giorno. Quindi Gianmario Rossignolo, che per dieci mesi di presidenza Telecom nel ’98 prese cinque milioni, 17mila 300 al giorno. Il sesto è Romiti, dopo il quale c’è Alessandro Profumo, ex ad di Unicredit, con 40 milioni, 8mila427 euro al giorno. Riccardo Ruggiero nel 2007 prese 17,28 milioni, 7mila515 al giorno, per lasciare Telecom, società che ha elargito quattro delle super liquidazioni presenti in questa top ten. E siamo al figlio di Romiti, Maurizio, che nel 2004 lasciò Rcs ricevendo 15 milioni, ovvero 5mila753 euro al giorno. Infine, Gabriele Galateri, che nel 2007 se na andò da Mediobanca con otto milioni di euro, 5mila210 al giorno.
Alcuni di questi remuneratissimi manager compaiono anche in un’altra classifica, quella dei più pagati del 2010. Al primo posto, ad esempio, c’è proprio Alessandro Profumo, il cui compenso, 40 milioni 590mila euro, incamera però anche la liquidazione di cui sopra: in realtà lo stipendio vero e proprio è stato di 2,59 milioni. Seguono Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari e fino all’aprile scorso anche di Fiat (8,728 milioni), e Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli e di Prelios (6,346 milioni). E al quarto posto torna il nome di Cesare Geronzi, che fino all’aprile dell’anno scorso era presidente di Mediobanca e poi ha assunto l’incarico in Generali, guadagnando in totale 5,023 milioni.
Con una battuta si potrebbe dire che in questa top ten degli stipendi la compagnia triestina fa veramente la parte del leone, visto che compaiono altri due top manager del gruppo, Sergio Balbinot e Giovanni Perissinoto, ottavo e nono, entrambi intorno ai 3,5 milioni di euro. Prima di loro figurano Fausto Marchionni, Fondiaria Sai, circa 5 milioni, Pierfrancesco Guarguaglini, che è stato appena sostitutito come ad di Finmeccanica (di cui resta presidente), circa 4,5 milioni, e Fedele Confalonieri, 3,7 milioni. Decimo, il numero uno di Fiat Sergio Marchionne, 3,4 milioni.
Qualche curiosità: la prima donna che compare in questa classifica dei paperoni del management è Gina Neri, consigliere nonchè dirigente di Mediaset, con uno stipendio di 1,12 milioni, che la colloca al 49esimo posto. Dopo di lei fra le signore Rosella Sensi, presidente e ad della Roma, 1,1 milione. Lia Lo Vecchio, dirigente Atahotels, ha guadagnato 1,01 milioni comprensivi però di liquidazione. Infine una signora della finanza, Alessandra Gritti, ad di Tamburi Investment Partners, con 975mila euro.