Sergio Marchionne, amministratore delegato di Chrysler e Fiat, probabilmente lascerà il suo incarico dopo il 2015. “Bisogna essere chiari sulla successione – ha spiegato in una intervista concessa al Wall Street Journal – ma non prima di aver completato il lavoro di fusione delle due società in un sola impresa globale di produzione di automobili“.
Il manager italo-canadese, nominato CEO della Fiat nel 2004, ha ancora molte frecce al suo arco e molti compiti da portare a termine prima di passare la mano. Modelli Chrysler da rinnovare, nuove vetture da lanciare sul mercato, che sta attraversando un periodo di ristrutturazione denso di incognite, mentre deve ancora essere risolto il problema di dove stabilire il quartier generale dalla multinazionale. Sarà Torino o Auburn Hills la sede centrale del nuovo gruppo?
Marchionne però ha confermato che il processo di successione si è aperto. In più ha fatto intendere che il passaggio di consegne avverrà selezionando una figura interna all’organizzazione.
Secondo Giuseppe Berta, docente associato presso il Dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico all’Università Bocconi, esperto di questioni Fiat, si può pensare che il successore del cinquantanovenne Marchionne venga scelto tra i 22 membri del Group Executive Council, nuovo organismo la cui creazione è stata decisa nel mese di luglio 2011 nel quadro di una riorganizzazione della struttura direttiva del gruppo.
I nomi più accreditati sono quelli di Olivier François, francese, Michael Manley, americano, Lorenzo Sistino e Cledorvino Belini entrambi italiani.
Il primo nell’organigramma è Chief Creating Officer, il secondo Chief Operating Officer, responsabile area Asia, nonché capo brand Jeep, il terzo amministratore delegato di Fiat Automobiles e capo brand Fiat professional, il quarto Chief Operating Officer, responsabile area America Latina.