Dopo una serie di bilanci non certo positivi, Avon, il colosso Usa della cosmetica, è entrata nel mirino di alcune aziende rivali. L’azienda però ha deciso di fare da sé rifiutando, la settimana scorsa, un’offerta da 10 miliardi di dollari. La sua risposta al momento difficile è l’investimento sul management e in particolare su Sherylin McCoty. La manager, proveniente dal gruppo Johnson & Johnson, ricoprirà il ruolo di amministratore delegato e avrà come obiettivo primario quello di difendere Avon dalle incursioni di possibili acquirenti indesiderati come Coty.
Sherilyn McCoy, manager che ha maturato un esperienza pluriennale alla Johnson & Jonhson, affiancherà Andrea Jung che dal 1994 è al timone della Avon, proprio per gestire il rilancio del gruppo di cosmetici.
Non sarà un compito facile ma nemmeno impossibile. Il fatto è che il marchio di Avon è attualmente un po’ appannato e il mercato da tempo critica la gestione della Jung, che peraltro era finita nel mezzo di un’indagine per corruzione da parte della Sec. La ripresa del colosso sarebbe un ottimo imput per il mercato intero.
Il gruppo fondato nel 1886 ha per anni campato su un modello di business basato sulla qualità dei suoi prodotti, distribuiti porta a porta da una fitta rete di agenti che si basava sul passa parola. Il classico tè con le amiche a cui vendere trucchi e creme. Poi piano piano la società ha allargato si suoi orizzonti, ma ha conseguentemente perso charme: e così degli 11 miliardi di dollari di ricavi registrati nel 2011, solo un quinto è generato in Nord America.
McCoy, 53 anni di cui 30 passati ai vertici della Johnson & Jonhson, si è distinta per le sue doti manageriali, per i risultati raggiunti nella ristrutturazione del gigante usa dei beni di consumo e per aver maturato un’esperienza globale. Toccherà a lei dimostrare a Coty, che Avon vale molto di più dei 23,25 dollari per azione offerti (10 miliardi di dollari per l’intero gruppo). Coty aveva infatti dichiarato che non avrebbe rilanciato e che non era disposta a fare un’offerta ostile.
La McCoy, quindi, ha tutto lo spazio per farcela.