Le professioni digitali

di Redazione PMI.it

Manca ancora una formazione digitale in azienda ma le figure professionali sono sempre più ricercate.

«Nonostante la trasformazione digitale stia investendo il mercato del lavoro portando numerose professioni a rischio estinzione, altrettante stanno nascendo. Diversi studi mostrano come il rapporto sia a segno positivo. Per cogliere le opportunità dell’innovazione online però, bisogna innanzitutto sviluppare attitudini e qualità inedite: le cosiddette digital soft skills».

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Con queste parole Giulio Xhaet, fondatore Made in Digital, coordinatore e docente Sole24Ore Business School, spiega cosa ha spinto lui e Ginevra Fidora, esperta di marketing digitale a scrivere il libro appena uscito Le nuove professioni digitali, utile per far capire su quale tipo di formazione puntare in ambito digitale.

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Tra i lavori più richiesti dal mercato figurano creatori e curatori di contenuto, gestori di Social Media e Community online, Digital PR, Digital Advertiser, Web Analyst, specialisti di Social Reputation, esperti di visibilità sui motori di ricerca (SEO) e  Data Scientist, in grado di guidare le scelte strategiche attraverso l’interpretazione dei dati.

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In contemporanea con l’uscita del libro è stata svolta un’indagine da Made in Digital in collaborazione con Adecco Italia e Soiel International, dal titolo Professioni Digitali e Aziende Analogiche, da cui risulta che il 46% delle aziende è in forte ritardo nell’investire in marketing e comunicazione digitale. Nel dettaglio, il 24% investe da meno di 3 anni e il 22% non ha ancora iniziato a investirci. Le figure che i manager considerano più importanti da inserire in azienda, corrispondono a quelle su cui l’azienda investirà nei prossimi 2-3 anni. Si tratta di Digital Strategist, creatori e curatori di contenuti digitali, Social Media e Community Manager, Web Analyst e SEO.