Il colloquio per essere assunti

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 7 Febbraio 2020
Aggiornato 18 Febbraio 2020 15:00

I metodi migliori per essere assunti dopo un colloquio di lavoro, ecco su cosa puntare.

Il colloquio è un passaggio obbligatorio se si vuole ottenere un lavoro, ma è anche protagonista in assoluto di paura e stress perché non ha un andamento ben preciso: si possono conoscere le eventuali classiche domande ma non si saprà mai realmente cosa verrà chiesto e come andrà.

Se si possiede la maggior parte dei requisiti richiesti, è bene non cedere alla pressione o all’insicurezza: è essenziale arrivare ad un colloquio convinti e sicuri della scelta fatta, giocarsi tutte le carte per risultare i migliori e i più adatti anche se non è completamente vero.

Non vuol dire inventarsi competenze ma semplicemente mettere in risalto le proprie doti e mostrarsi moderatamente sicuri. Per sicurezza si intende infatti la capacità di esporre le proprie risposte e i propri argomenti in maniera decisa e convinta.

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Oltre alle competenze, infatti, i selezionatori cercano sempre e comunque anche professionalità, gestione dello stress e capacità di espressione, apprezzati in qualunque contesto.

Il colloquio deve essere un modo per presentarsi in modo tale da spiccare fra tutti, diventare in qualche modo ciò che il selezionatore vorrebbe, esprimendo però la propria vera personalità, anche perché creare un “personaggio” porterebbe poi complicanze in caso di assunzione.

E poi ancora: vestirsi adeguatamente, essere educati, arrivare puntuale e parlar bene, possono essere elementi che fanno da cornice ad un efficace colloquio. Prestare attenzione a come ci si presenta, oltre al cosa si presenta, aggiunge completezza al proprio colloquio dall’inizio alla fine, aumentando le chance di colpire i recruiter e distinguersi tra i candidati.

Buona fortuna!