Orario di lavoro

di Francesca Vinciarelli

21 Aprile 2017 10:00

Lavorare meno e lavorare meglio, ecco quando uscire dal lavoro.

Lavorare tante ore non sempre significa lavorare bene, questo perché il fisico e soprattutto la mente non hanno le energie necessarie per un ottimo rendimento.

Sette ore per ricaricarsi

La sperenza dei lavoratori è quella di entrare sul lavoro e vedere il tempo scorrere il più veloce possibile, così da terminare il prima possibile la giornata di lavoro. Gli orari di lavoro spesso sono realmente infiniti, questo accade per completare più progetti e lavorare di più, preferendo la quantità alla qualità, scelta che non danneggia solo il lavoratore ma anche l’azienda. Per risolvere un problema che porta a lavorare male e grossolanamente sevirebbe ridurre gli orari di lavoro, questo perché diminuire l’orario di lavoro dà la possibilità ad un lavoratore di vivere più tempo fuori dall’ufficio, di conseguenza aumenta il tempo libero, quello da dedicare alla famiglia, agli hobby e alle proprie passioni. I benefici sono presto detti, i lavoratori infatti sono più felici ma non solo, diminuiscono anche l’assenza per malattia, i casi di depressione stress e stanchezza.

Uscire in orario dal lavoro

Infine è importante ricordare, proprio per quanto riguarda le ore le regole presenti sul lavoro, infatti si parla di 40 ore settimanali, modificabile in senso riduttivo dai contratti collettivi ma con l’obbligo di riferire l’orario normale alla durata media delle prestazioni lavorative in un periodo non superiore all’anno. Tutto ciò che viene dopo il normale orario di lavoro si chiama lavoro straordinario, cioè quello prestato oltre la quarantesima ora ovvero oltre la minore durata stabilita dai contratti collettivi. Il lavoro straordinario è ammesso solo previo accordo tra datore di lavoro e lavoratore per un periodo che non superi le duecentocinquanta ore annuali.

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