L’Empire State Building di New York fa rotta verso Wall Street. Quei 5 o 6 km che separano il grattacielo più alto della città dalla più importante Borsa mondiale saranno idealmente azzerati visto che la famiglia Malkin, che controlla l’edificio, pensa a creare una società ex novo per dar vita a una potenziale ipo da 5 miliardi di dollari.
Una cifra ragguardevole, ottenibile dopo aver crato una società ad hoc – l’Empire Reality Trust – che dovrebbe comprendere altri 2 grattacieli situati sempre a Manhattan, ma meno noti. Del resto le premesse per il successo ci sono tutte, visto che nel 2010 il grattacielo apparso in numerosi film è stato prso d’assalto da 4 milioni di visitatori paganti, che hanno portato a 60 milioni di dollari di utile con biglietti di ingresso che variano da un minimo di 20 dollari dino a un massimo di 55 per coloro che voglono evitare la coda e salire in fretta ad ammirare uno dei panorami più incredibili di tutti gli Stati Uniti.
Una cifra notevoe, soprattutto se paragonata al fatto che – sempre nel 2010 – il numero totale di persone che hanno staccato un biglietto in tutti i musei statali italiani messi insieme è stato di 10,1 milioni con un fatturato di 30,5 milioni milioni di euro.
Ora però, prima dello sbarco a Wall Street, la proprietà punta ad aumentare il fatturato derivante dall’affitto dei numerosi uffici che si trovano nei 102 piani dello stabile e che oggi non rendono a sufficienza. Anche per questo motivo, è stata rivista la metratura delle aree interne, studiata in modo da offrire uffici di ogni dimensione e per ogni tasca tenendo conto anche che il mezzo miliardo di dollari investito negli ultimi anni per aumentare l’appeal e l’efficienza energetica delle aree interne (tutte le 6.514 finestre di questo colosso da 443 metri sono state sostituite) ha fatto lievitare il valore dell’edificio.
A curare la quotazione dell’Empire State Building potrebbe essere la Goldman Sachs.
La notizia della probabile quotazione in Borsa arriva in umomento in cui la compravendita di immobili a Manhattan è in aumento di oltre il 10% – rispetto al 2% preventivato qualche mese fa – e dunque in ripresa dopo la penalizzazione della crisi dei mutui che aveva colpito l’intero Paese negli ultimi 2 anni.