Fiat ha portato al 58,5% la propria quota di partecipazione azionaria all’interno di Chrysler, aumentando dunque del 5% le azioni nelle mani dell’azienda automobilistica di Torino. L’incremento, che ha effetto immediato, è stato reso noto dal Lingotto con una nota in cui si specifica che il restante 41,5% resta di proprietà di VEBA, il fondo gestito dal sindacato United Auto Workers.
La transazione ha avuto il via libera dopo che l’azienda made in Usa aveva dichiarato ufficialmente di aver raggiunto il terzo obiettivo ecologico (Ecological Event) contemplato dall’Operating Agreement secondo il quale Chrysler avrebbe dovuto ottenere le approvazioni di legge per un’auto – basata su piattaforma o tecnologia Fiat – che in termini di consumi raggiungesse le 40 miglia per gallone pari a circa 17 chilometri con 1 litro, parametro particolarmente “risparmioso” soprattutto per gli standard americani. L’impegno era anche quello di avviarne la produzione su scala industriale negli Stati Uniti. La vettura in oggetto è la Dodge Dart, basata sulll’Alfa Romeo Giulietta.
“L’acquisizione di un ulteriore 5% di Chrysler rappresenta un passo fondamentale verso il completamento dell’integrazione tra i nostri due gruppi” ha dichiarato il CEO di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne. “Il raggiungimento dell’Ecological Event è un traguardo al quale abbiamo lavorato con intensità negli ultimi due anni e mezzo. Ci fa particolarmente piacere averlo raggiunto, perché ci permette di ripagare la fiducia riposta nelle capacità della Fiat di portare anche negli Stati Uniti auto e motori a bassi consumi. L’impegno sul fronte della mobilità ecologica e sostenibile, che già oggi vede la Fiat come la casa più ecologica d’Europa, è parte integrante della nostra strategia di business. Si tratta di un patrimonio di grande valore che, unito alle competenze sviluppate da Chrysler, ci rende un costruttore di auto forte e competitivo, con un livello di tecnologia tra le più innovative e avanzate al mondo” ha aggiunto.
L’acquisizione di questo 5% da parte di Fiat arriva a poche ore di distanza dai dati sulle vendite del gruppo Chrysler nel mercato statunitense, che nel 2011 sono aumentate del 26% rispetto all’anno precedente toccando quota 1,369 milioni di unità con segno positivo per ogni brand. Ancor meglio il mese di dicembre, che ha chiuso a +37% sullo stesso periodo del 2010.
I dati Usa del gruppo guidato dal manager italo-canadese risultano ancor più positivi se confrontati con quelli degli altri 2 colossi americani del mondo dell’auto: Ford ha chiuso il 2011 a +11% e 2,14 milioni di vetture vendute mentre General Motors ha registrato un aumento del 14% e 2,5 milioni di unità immatricolate.
Dagli Stati Uniti, all’Italia: il gruppo Fiat ha annunciato 180 nuove assunzioni presso lo stabilimento auto di Pomigliano d’Arco, frutto dell’accordo tra la NewCo Fabbrica Italia e i sindacati di Fim, Fismic, Uilm e Ugl. A questi, se ne potrebbero aggiungere altri 200 da fine gennaio.