Snam ha reso noto il piano strategico per il periodo 2012 – 2015, un pacchetto di interventi finalizzato sia all’espansione internazionale alla distribuzione nazionale, mirato a far diventare il gruppo assoluto protagonista del mercato europeo del gas, nonostante il prossimo distacco da Eni. In ballo ci saranno oltre 6,7 miliardi di euro come base per gli investimenti (in rialzo rispetto alle stime del periodo 2011 – 2014), e altri 5 miliardi arriveranno alla fine del 2015 per nuovi progetti di vasta portata.
Primo punto all’ordine del giorno è la separazione da Eni prevista entro il 2013 dal decreto liberalizzazioni; tuttavia dall’amministratore delegato Carlo Malacarne arrivano dichiarazioni molto chiare che mettono in luce la volontà di portare avanti l’azienda anche grazie al supporto del Governo: “Mi aspetto che non ci sia perdita di valore per Snam e soprattutto che gli azionisti di minoranza siano tutelati. Abbiamo un piano di investimenti in Italia e progressivamente all’estero che è strategico per il Paese, e qualunque sia la struttura che avrà il nuovo azionariato mi aspetto che approvi questa strategia“.
Il deconsolidamento non influirà quindi nel raggiungimento degli obiettivi primari del piano industriale, che mira a far diventare Snam – che detiene gran parte dei gasdotti italiani – uno dei principali operatori nel settore a livello europeo. Un programma strategico basato sulle previsioni che riguardano la richiesta di gas in Italia, attualmente in crescita: ”Prevediamo un recupero dell’economia del Paese solo nella seconda parte dell’anno e l’aumento della domanda di gas in Italia sarà pari all’1% sia nel 2012 sia nel 2013. Nel 2015 ci attendiamo che i livelli dei consumi di gas in Italia saranno pari a quelli del 2009“.
Tra i progetti più vicini, Snam ha confermato sia la volontà di potenziare la qualità del servizio di distribuzione del gas, anche incrementando le cifre relative alle utenze, sia l’obiettivo di ridurre i costi fissi. Da parte di Malacarne è anche arrivata la conferma che riguarda la partecipazione alla gara di appalto che ruota intorno alla Romana Gas, la rete di distribuzione di Roma. Si parla di investimenti fino a 850 milioni di euro.