Infrastrutture, le 10 priorità per l’Italia

di Andrea Barbieri Carones

12 Aprile 2012 10:30

Uno studio Uniontrasporti-Unioncamere mostra quali siano le 10 infrastrutture prioritarie per modernizzare l'Italia; al costo di 73,8 miliardi.

Un’indagine effettuata da Uniontrasporti-Unioncamere mostra quali siano per gli imprenditori italiani le 10 infrastrutture prioritarie per modernizzare il Paese. Lo studio ha coinvolto circa 800 manager membri delle giunte delle camere di commercio presenti nella Penisola.

L’impegno economico dello Stato, come rileva l’associazione, sarebbe di 73,8 miliardi di euro, dei quali 37,9 miliardi devono ancora essere reperiti. “Le camere di commercio devono favorire discussioni e trovare motivazioni. I nostri associati stanno lavorando con intelligenza per rilanciare lo sviluppo del Paese” ha detto Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere aprendo la giornata di analisi dello sviluppo delle oepre pubbliche utili all’Italia.

Ma quali sono tali opere di cui più di tutte di sente la necessità? In testa c’è l’asse autostradale pedemontano piemontese-lombardo-veneto, vista la paralisi perenne della A4 Torino-Trieste. A seguire, gli imprenditori interpellati sentono l’esigenza della cosiddetta “autostrada dei 2 mari” da Orte a Ravenna per la quale tuttavia si prevedono tempi lunghi. Dalle strade ai treni: al terzo posto c’è infatti l’asse ferroviario Verona-Monaco di Baviera attraverso il Brennero, seguito dal corridoio Ventimiglia-Genova-Milano-Novara-Sempione.

Al quinto posto si ritorna alle strade con la costruenda Brescia-Milano, quella “BreBeMi” che servirà a drenare parecchio traffico dalla A4. A seguire: la Asti-Cuneo, la Brennero-Verona-Parma-La Spezia, la Salerno-Reggio Calabria, il corridoio stradale ionico Taranto-Sibari-Reggio e, ultima della top ten, l’elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Chivasso.

Lo studio ha anche tracciato un profilo poco lusinghiero per quanto riguarda la rete ferroviaria nazionale, per la quale c’è una insoddisfazione massima da parte degli imprenditori (il 72%). Moderata soddisfazione invece per la rete autostradale e la viabilità ordinaria (parità al 50% tra chi la apprezza e chi la critica)e poca o nulla conoscenza del ruolo giocato dai porti italiani.

Grande insoddisfazione anche per le reti energetiche e (con un buon mix di scarsa conoscenza) per le reti telematiche, ritenute dal 64% dei contattati molto indietro rispetto agli altri paesi europei. I 73,8 miliardi di euro di cui si parlava rappresentano circa il 20% dell’intero costo del Programma delle Infrastrutture Strategiche.