«La chiave del successo per i prossimi 10-15 anni sarà il prepararsi all’arrivo del Lusso 2.0, dove il successo sarà definito da un’attenzione maniacale a tre principi cardine: una customer experience differenziante, la gestione impeccabile del canale retail e l’eccellenza delle persone che lavorano nelle aziende». Sono le parole della società di consulenza Bain & Company, che ha elaborato le previsioni del «Worldwide luxury markets monitor» in collaborazione con Fondazione Altagamma, dove sostanzialmente si conferma la tendenza del settore a sopravvivere alla crisi e si annunciano nuove sorprese per quel che riguarda l’e-commerce.
Un settore, quello dell’e-commerce del lusso, che entro il 2015 raggiungerà la quota ragguardevole di 11 miliardi di euro, con un potenziale di cresciuta triplo rispetto a quello offline. A guidare il mercato sono ancora una volta gli accessori, l’abbigliamento e l’hard luxury, in particolare il segmento “absolute” e i prodotti di fascia alta, e per le aziende del settore dotarsi di un comparto di vendita online che sia più il performante possibile sembra essere diventato un obbligo, piuttosto che una strategia.
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Fino a qualche anno fa infatti nemmeno esisteva la figura del manager che si occupava delle vendite online, quello che oggi viene definito E-commerce Manager, mentre ad oggi proprio questo settore rappresenta quasi il 20% delle possibilità lavorative del settore digital. Quali sono allora le caratteristiche che deve possedere il professionista del settore?
Andrea Policardi, Senior Consultant Michael Page, delinea la figura come «colui che conosce approfonditamente i mercati internazionali, il marketing e il controllo di gestione legati all’e-commerce. Ha competenze economico-gestionali e competenze tecniche come il SEO, il SEM, l’affiliazione ma anche la logistica, i trasporti, le modalità di pagamento».