Se le tendenze degli investimenti prendono una via sempre più digitale è anche vero che le generazioni più vecchie non si sentono del tutto a loro agio in questo nuovo tipo di panorama. A svelarlo è il Global Investment Survey realizzato da Legg Mason Global Asset Management che ha analizzato le differenze tra generazioni.
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I dati dimostrano come gli investitori più maturi tendano a rimanere in campi più classici, al contrario degli investitori Millennial, che si mostrano più propensi ad esplorare le nuove tendenze. Nel dettaglio solo il 13% dei primi pensa che fare investimenti tramite mobile sia una buona idea, mentre la percentuale dei secondi è al 35%. Alle generazioni più giovani piacciono anche le applicazioni dedicate, utilizzate dal 30% contro il 10% dei più maturi.
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Stesso atteggiamento nei confronti di piattaforme di consulenza automatizzata, infatti il 32% dei Millennial si dichiara interessato all’utilizzo, contro il 10% degli over 40. Nonostante lo sviluppo tecnologico in campo finanziario però è la figura del promotore a rimanere il punto di riferimento per ogni generazione, soprattutto in Italia. Basti pensare che il 53% degli investitori italiani maturi si affida ad un promotore finanziario per i propri investimenti e ben il 70% delle nuove generazioni.
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Marco Negri, country head Italy per l’Italia spiega «La nostra indagine registra come il ruolo del promotore finanziario stia diventando sempre più importante nel nostro paese. La survey del 2015 evidenziava come vi si affidasse solo il 40% dei rispondenti, mentre ora lo sceglie più della metà degli stessi (53%). Il che testimonia come, indipendentemente dall’età, l’investitore italiano senta sempre più forte – in un contesto di mercato sempre più difficile da decifrare e in cui vengono a mancare i classici investimenti sicuri e redditizi – la necessità di affidarsi ad un esperto che possa dare consigli su misura rispetto alle esigenze e alla propensione al rischio di ognuno. Le nuove tecnologie saranno sempre più un ulteriore strumento a disposizione degli investitori che si affiancheranno ai canali e alle figure tradizionali ma non stupisce come a mostrarsi fin da subito più aperti e propensi all’utilizzo siano le generazioni più giovani, così come accade in altri campi».