Se il settore del lusso è sempre stato su un altro livello, conquistando fette di mercato ben definite, la digitalizzazione la reintroduce all’interno del mercato, facendo sì che debba sottostare a regole valide per tutti.
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Questo settore infatti non piò più permettersi di ignorare il mondo social o l’offerta e-commerce e, per rimanere competitivo, deve imparare a giocare le sue carte. Secondo il recente studio condotto da EY, The luxury and cosmetics financial factbook, infatti l’apporto tecnologico può dare un grande contributo, a patto che il settore del lusso sappia sfruttare l’impatto del digitale.
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Non sono pochi i marchi del lusso ad aver già dimostrato di riuscire a cavalcare l’onda, entrando a pieno titolo nel mondo social, soprattutto Instagram, e proponendo i suoi prodotti su piattaforme specializzate nello shopping di lusso. Come sottolineato da Roberto Bonacina, Partner EY TAS Fashion & Luxury «Sta alle aziende del settore creare un ecosistema fatto di qualità di prodotto, comunicazione e social media per assicurarsi l’attenzione dei consumatori e orientare le loro decisioni in termini di acquisto in un contesto competitivo in continua evoluzione».
I presupposti ci sono tutti, basti pensare che il mercato del luxury on line è cresciuto dieci volte dal 2005, generando, nel corso del 2015 il 7% delle vendite totali. I marchi del lusso non possono tirarsi indietro quindi e accanto alla cura del negozio fisico devono assicurare una presenza virtuale di alto livello.