Tre modi per dire sostenibile

di Chiara Basciano

3 Aprile 2017 11:00

Ambiente, rapporti sociali e buon governo delle aziende per rimanere competitive.

L’attenzione delle aziende al punto di vista etico si sta sempre più allargando diventando, se non una priorità, una delle voci di cui tener conto a tutti i costi. Con etica aziendale si intende un concetto molto largo che può riguardare sia l’ambiente che l’impatto sociale.

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Il tutto si può racchiudere in una sigla: ESG, in cui E sta per environmental, S per social e G per governance. Nel dettaglio environmental indica l’attenzione nei confronti dell’ambiente e quelle misure messe in atto per evitare un impatto negativo sul clima come energie rinnovabili, efficienza energetica, riciclo e lotta agli sprechi. La S di social invece non riguarda i social media e la comunicazione come si potrebbe pensare, ma il modo in cui un’azienda tratta i dipendenti, i fornitori, gli investitori e i clienti.

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La governance invece è da intendersi come il buon governo di impresa, necessario per ridurre i rischi gestionali e reputazionali e quindi per garantire un miglior profitto nel medio-lungo termine. Tener conto di tutti questi fattori risulta importante non solo per garantirsi una buona reputazione, ma anche per entrare in un circuito virtuoso.

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Infatti non sono solo i clienti a guardare al comportamento dell’azienda, ma anche gli investitori, basti pensare che il London Stock Exchange Group e la Borsa Italiana hanno presentato all’inizio dell’anno una guida, indirizzata a tutte le società quotate sui propri mercati, in cui sono elencate utili raccomandazioni da seguire riguardanti il volontario ambientale, sociale e di corporate governance.

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