Quanto costano alle imprese i ritardi giudiziari?

di Marianna Di Iorio

21 Maggio 2007 17:00

Stando all'indagine pubblicata oggi da Confartigianato, le lungaggini giudiziarie costerebbero alle imprese coinvolte in cause civili circa 2 miliardi di euro

2331 milioni di euro: è questa la somma spesa dalle imprese a causa dei ritardi nelle cause civili.

Dopo la ricerca condotta dal Centro Einaudi e dall’Università Bocconi di Milano, anche l’Ufficio studi di Confartigianato ha analizzato i tempi di attesa che devono sopportare gli imprenditori italiani per avere giustizia in una causa civile.

In particolare, gli imprenditori in media devono attendere 1765 giorni tra il primo e il secondo grado di giudizio. Se, invece, si tratta di una procedura fallimentare, l’attesa arriva a 3140 giorni.

A livello regionale, i maggiori costi per le imprese si registrano in Lombardia, nel Lazio e nella Campania. I tempi più lunghi per le procedure civili appartengono, invece, alla Basilicata, alla Liguria e alla Puglia. Per quanto riguarda i fallimenti, lo studio ha evidenziato una situazione critica in Calabria, Sicilia e Molise.

Confartigianato ha, inoltre, rilevato che tra il 2004 e il 2005 la durata media dei procedimenti civili di primo grado è rimasta sostanzialmente invariata (873 giorni nel 2005 contro gli 876 dell’anno precedente).

In linea generale, il costo del ritardo per la riscossione dei crediti è di 1157 milioni di euro mentre il costo dovuto ai ritardi nelle procedure concorsuali obbliga le imprese a sostenere oneri finanziari per 1174 milioni di euro, incrementando del 12,2% le perdite dovute ai fallimenti.