Approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto Legge n.59/2008 che mette l’Italia in linea con le disposizioni UE in tema di obblighi in materia di appalti.
Obiettivo, rendere più snelle le procedure di gara per società miste e imprese collegate e dare più opportunità di partecipazione alle Pmi.
D’ora in poi, potranno partecipare ad un bando pubblico anche due imprese collegate, possibilità finora negata dal nostro ordinamento per minaccia alla concorrenza. In seguito alla pronuncia della Corte di Giustizia Europea, di parere diametralmente opposto, si abolisce il meccanismo di automatica esclusione, demandata allaa Stazione Appaltante, che dovrà pronunciarsi caso per caso.
Per poter ridurre la partecipazione pubblica ad un tetto massimo del 30% entro il 31 dicembre 2012, sin da subito le le società a partecipazione mista potranno affrontare la “gara a doppio oggetto” per la scelta del socio privato, che dovrà però detenere il 40% del capitale e svolgerà funzioni operative connesse con la gestione del servizio.
Per quanto riguarda i servizi locali, la concessione a imprese private per la gestione dei servizi di acqua, gas, energia, rifiuti e trasporto dovrà passare per una gara obbligatoria. Le società per azioni miste dovranno avere invece una quota privata superiore al 40%.
Nel contempo si cerca inoltre di facilitare l’accessibilità agli appalti per le Pmi, in linea con le misure previste dallo “Small Business Act“, emanate dalla Commissione Europea in favore delle piccole e medie imprese.
In questa ottica, per non escludere le Pmi dalle gare le Pubbliche Amministrazioni sono invitate a suddividere i contratti in lotti e a prevedere nuove possibilità di subappalto, evitando requisiti sproporzionati nel caso di dialogo con piccole imprese.