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Legge di Stabilità e imprese: sì al taglio del cuneo fiscale

di Barbara Weisz

25 Ottobre 2012 14:20

Riduzione del cuneo fiscale al posto del taglio IRPEF: ecco le modifiche al vaglio del Governo per soddisfare le richieste delle imprese sulla Legge di Stabilità 2013, fra cui spiccano anche aumento IVA e stretta sulle detrazioni.

Troppe tasse: su questo punto della Legge di Stabilità 2013 concordano Confindustria, Rete Imprese Italia, banche e aziende edili. Da qui la proposta – accolta con interesse dal Governo – di una riduzione del cuneo fiscale (oneri e contributi in busta paga).

Tanto più che nel 2012 le misure di Governo hanno portato la pressione fiscale al 44,7%, con un ulteriore aumento di mezzo punto nel 2013:

=>Ecco le nuove tasse alle imprese imposte dal Governo Monti

Vediamo le varie proposte.

Cuneo fiscale

Il 68,3% dei profitti delle imprese è oggi rappresentato da oneri fiscali e contributivi, ha sottolineato il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, in audizione al Parlamento sulla manovra finanziaria 2013, mettendo a più riprese l’accento sull’elevato «livello del cuneo fiscale e contributivo sul lavoro e del carico fiscale sulle imprese».  Due le possibili alternative, la seconda delle quali è la più accreditata:

  1. destinare le risorse che il rigore nella gestione dei conti pubblici (spending review) e l’azione di contrasto all’evasione fiscale libereranno alla riduzione del cuneo fiscale.
  2. rinunciare al taglio IRPEF in favore delle detrazioni su lavoro dipendente e riduzione IRAP.

Confindustria ritiene che il taglio IRPEF abbia «effetti unitari modesti anche sul lavoro dipendente senza ridurre la parte di costo del lavoro del cuneo fiscale»:
=> Vedi aliquote e scaglioni IRPEF 2013

In questo modo si ridurrebbe quel gap che «pesa come un macigno» e «penalizza il nostro Paese rispetto ai partner europei»:  => Confronta le tasse in Italia e all’estero

Confindustria propone infine una considerazione: «con gli interventi in materia di IMU, gettito dai giochi, accise e IVA si è anche avviato un percorso di diversa distribuzione del carico fiscale, che ha spostato il prelievo verso consumi e patrimoni».

=>Scopri come aumentano le tasse con la Legge di Stabilità 2013

Aumento IVA

Sempre in audizione alla Commissione Bilancio, Giorgio Guerrini di Rete Imprese Italia ha puntato  il dito contro l’aumento delle aliquote IVA: «combinato con la riduzione delle aliquote IRPEF produrrà effetti negativi nel 2014, ai quali si associano anche le conseguenze dei tagli lineari delle detrazioni e deduzioni fiscali».

=> Leggi i calcoli sull’impatto dell’aumento IVA

La proposta è quindi quella di scongiurare l’intervento sull’IVA con ulteriori interventi di spending review (eliminazione sprechi e maggiore efficienza).

Le altre proposte delle PMI

Per le PMI andrebbe evitato anche «il taglio lineare di  detrazioni e deduzioni, selezionando invece le agevolazioni non più attuali e quelle che si sovrappongono a interventi assistenziali già in atto».

Altri aspetti critici della Finanziaria 2013 (> vai allo Speciale Legge di Stabilità): taglio finanziamenti a patronati e assistenza sociale e ai fondi per enti territoriali e settore sanitario, che inasprisce il già drammatico fenomeno del ritardo nei pagamenti dalla PA locali e dalle ASL.

Guerrini sollecita anche, in tema di acquisti della PA, un intervento chiarificatore sui nuovi meccanismi gestiti dalla Consip per evitare che le piccole imprese siano escluse dalla partecipazione diretta al mercato.

Tasse sulle banche

Anche l’ABI ha lamentato l’eccesso di oneri, in quanto le banche pagano tasse sulle perdite e su utili non realizzati.  Negli ultimi dieci anni le banche italiane hanno registrato una pressione fiscale effettiva superiore di 15 punti percentuali rispetto a quelle europee.

Il punto critico: le banche non possono detrarre le rettifiche sui crediti, c’è una parziale indeducibilità degli interessi passivi, l’aliquota IRAP è più alta.
L’effetto è una sempre maggior difficoltà a sostenere l’economia con i servizi alle imprese e alle famiglie.

Mutui e IMU

L’ANCE ha infine segnalato che il Ddl di Stabilità 2013 rischia di produrre un ulteriore effetto depressivo sul già provato settore delle Costruzioni. Timori anche per la stretta al patto di stabilità (calcolata in 2,2 miliardi), che potrebbe provocare problemi di pagamento degli enti locali alle imprese.

Le imprese edili aderenti all’ANCE hanno proposto di escludere dl tetto dei 34mila euro  il mutuo per la prima casa:

=>Leggi come aumentano le tasse sul mutuo con la Legge di Stabilità

Da segnalare anche la proposta di esenzione IMU sui fabbricati invenduti e di agevolazioni fiscali sulla compravendita di immobili.