Bonus trasporti, detraibili e come benefit

di Anna Fabi

Pubblicato 24 Gennaio 2018
Aggiornato 27 Settembre 2018 09:58

Dal 2018 abbonamento ai trasporti pubblici con detrazione IRPEF del 19%, per il dipendente può diventare benefit aziendale senza fare reddito e con estensione ai familiari a carico.

La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto agevolazioni fiscali sull’abbonamento per i mezzi pubblici, per il contribuente in veste di detraibilità e per l’impresa in termini di welfare aziendale. L’abbonamento ritorna infatti tra le spese con diritto a detrazione Irpef al 19%, mentre rimborsi aziendali o pagamento diretto dei trasporti urbani vengono trattati fiscalmente come buoni pasto e altri benefit.

Le novità sono inserite nel comma 28 della manovra (legge 205/2017).

=> Welfare benefit, come misurarne il ritorno

Trasporti detraibili

L’abbonamento ai mezzi rientra dunque fra le spese agevolate al 19% previste dal TUIR (testo unico imposte sui redditi, Dpr 917/1986, articolo 15), fino a un tetto di spesa di 250 euro. Si tratta di un massimale che nella maggioranza dei casi copre l’intero costo dell’abbonamento ai mezzi urbani (per esempio a Roma), mentre ci sono città in cui il costo è più elevato (Milano o Torino).

Attenzione: la detrazione è in vigore dal primo gennaio 2018, quindi si applicherà per la prima volta nella dichiarazione dei redditi 2019, riferita al periodo d’imposta 2018.

Welfare aziendale

Le spese per l’abbonamento ai mezzi pubblici locali, regionali e interregionali del dipendente, sia nel caso in cui vengano pagate direttamente dall’azienda, sia nel caso in cui vengano rimborsate, non contribuiscono a formare il reddito da lavoro dipendente.

Tecnicamente, vengono inserite nell’articolo 51 del TUIR, che contiene tutte le prestazioni di welfare aziendale esentasse (come i buoni pasto).

=> Benefit aziendali da offrire ai dipendenti

Importante: questa agevolazione si può applicare anche ai familiari del dipendente, purché siano a carico in base all’articolo 12 del TUIR. Quindi, riguarda il coniuge (non legalmente separato), i figli (anche adottivi e affidati), altri familiari a carico fra quelli previsti dall’articolo 433 del codice civile (discendenti prossimi dei figli, genitori, generi e nuore, suocere e suoceri, fratelli e sorelle).

Per applicare l’agevolazione, il pagamento dei mezzi pubblici (diretto o per rimborso) deve essere previsto dal contratto, da un accordo o da regolamento aziendale.