Nonostante la UE non approvi il progetto del Governo italiano di abolizione TASI sulle prime case (quelle non di lusso), ritenendola poco efficace in un’ottica di crescita, il premier Matteo Renzi tuttavia non cambia programmi e rimanda al mittente le dichiarazioni di scetticismo:
«Le tasse le abbassiamo da soli, non ce lo facciamo dire da Bruxelles cosa tagliare o no».
Anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli affari europei, Sandro Gozi, fa notare:
«Il Governo italiano presieduto da Matteo Renzi ha tutta l’autorevolezza e la credibilità in Europa per proseguire in piena autonomia il percorso riformatore e, quindi, anche le modalità con cui decidere la riforma del fisco e il taglio delle tasse che, è evidente a tutti, sono molto, anzi troppo, alte nel nostro Paese».
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Così l’Esecutivo si prepara a predisporre entro il 20 settembre il Documento di Economia e Finanza (DEF) con la stima delle spese sulla base delle quali verrà poi costruita la prossima Legge di Stabilità 2016, nella quale si prevede che venga inserita anche l’abolizione della TASI sulle prime case non di lusso.
Abolizione TASI: i risparmi
L’Ufficio studi della CGIA di Mestre valuta un risparmio medio per le famiglie italiane (che sono 19 milioni) di 204 euro. Per le abitazioni di categoria A2 le minori tasse saranno pari a 227 euro l’anno, per quelle A3 a 120 euro. Volendo ipotizzare anche l’abolizione TASI per quelle signorili o ville, il risparmio sarebbe di ben 1.830 euro, mentre per i castelli di 2.280 euro. Se il Governo abolisse anche l’IMU sugli immobili di lusso il risparmio sarebbe di circa 2.000 euro.