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Acconto TASI: ultimo giorno o dopo la scadenza

di Barbara Weisz

Pubblicato 16 Giugno 2015
Aggiornato 22 Giugno 2015 10:05

Guida veloce per i contribuenti che pagano l'acconto TASI all'ultimo minuto o dopo la scadenza: delibere comunali, calcolo imponibile, versamento, casi particolari.

Ultimo giorno per pagare l’acconto IMU e TASI senza maggiorazioni, dopo il 16 giugno scatta l’obbligo di calcolare gli interessi di mora.
Ecco dunque una sintesi delle regole da seguire.

1. La cosa più semplice da fare è pagare con le aliquote 2014, indipendentemente dal fatto che il proprio Comune abbia approvato nuove delibere 2015. In questo caso, basta calcolare l’acconto in base alle aliquote già applicate lo scorso anno (nel caso in cui l’immobile non sia stato venduto o acquistato fra 2014 e 2015, basta dividere per due l’importo pagato nel 2014). Poi, a dicembre, con il saldo si farà il conguaglio in base alle nuove aliquote 2015, che i Comuni devono approvare entro il 28 ottobre.

=> Acconto IMU-TASI: opzione aliquote 2014

2. E’ comune possibile pagare in base alle eventuali delibere 2015, nei Comuni in cui ci sono, tenendo presente che l’amministrazione municipale potrebbe comunque modificare le aliquote entro il 28 ottobre, con effetto sul saldo di dicembre. Attenzione a leggere bene le delibere comunali, che non sono sempre chiare: solo pochi Comuni hanno pubblicato specchietti illustrativi o attivato servizi informativi. Ricordiamo la regola nazionale: la TASI prima casa non può superare il 3,3 per mille; la somma di TASI + IMU non può superare l’1,14%; in ogni caso, tuttavia, la maggiorazione dello 0,08% non si può “duplicare” ma solo “spalmare” tra prime e seconde case.

=>Acconto IMU-TASI: chiarimenti sulle aliquote 2015

3. Applicare correttamente l’aliquota. L’imponibile TASI è lo stesso dell’IMU, quindi si prende la rendita catastale rivalutata del 5% e si moltiplica per il coefficiente relativo alla tipologia d’immobile (per uso abitativo è 160, per uffici 80, per negozi 55, per magazzini 65). Al risultato ottenuto si applica l’aliquota comunale. Quindi, si divide il risultato per due ottenendo l’acconto da versare. Bisogna fare attenzione ad applicare anche le eventuali detrazioni previste a livello locale.

=> TASI: casi particolari e calcolo online su PMI.it

4. Oltre ai proprietari, anche gli inquilini  sono chiamati a pagare la TASI, versando una quota fra il 10% e il 30% dell’imposta che grava sull’immobile, calcolata con l’aliquota di riferimento del proprietario. E’ il Comune a stabilire la percentuale ad essi spettante (mentre senza delibera si applica di default il 10%). Regole particolari, come per l’IMU, anche per i terreni e fabbricati rurali ad uso agricolo.

=> IMU agricola: chiarimenti del ministero

5. Per tutti il versamento si effettua con il modello F24 o bollettini postali. Ci sono Comuni (pochi, in verità) che hanno inviato bollettini precompilati, in caso contrario è comunque possibile richiederli:

6. Per i ritardatari scatta la maggiorazione dello 0,4% del ravvedimento sprint, che vale per 30 giorni (16 luglio). Attenzione: oggi 16 giugno scade anche il termine per il ravvedimento operoso lungo (un anno), con aliquota al 3,75%, per chi non ha pagato o ha commesso errori relativi all’acconto 2014.