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Work Life Balance: 10 consigli per gestirlo al meglio

di Anna Fabi

22 Luglio 2020 07:38

Come individuare nuove modalità di lavoro più soddisfacenti e produttive, che lascino spazio anche ad altre priorità.

Capita spesso di ritrovarci affannati tra le mille richieste del mondo del lavoro e gli impegni della vita quotidiana, in difficoltà nel trovare un equilibrio soddisfacente tra le molteplici dimensioni che caratterizzano la nostra vita e i numerosi ruoli che ricopriamo.

Se avessi più tempo potrei andare in palestra”, o “Vorrei stare più tempo con la mia famiglia ma il lavoro mi impedisce di avere tempo per altro”, o ancora “Vorrei dedicare più spazio ai miei interessi ho troppe cose da fare”. Quante volte abbiamo sentito o detto queste frasi?

Spesso, in tali affermazioni il tempo è percepito come una risorsa scarsa e soprattutto prevale la sensazione che siano altri a gestirlo per noi determinando a quali ambiti della nostra esistenza dovremo dedicare più energie.

Vogliamo invece ribaltare la questione: se è vero infatti che viviamo in contesti, organizzativi e non, sempre più complessi e richiedenti, è altrettanto vero che come uomini e donne abbiamo la possibilità di decidere come gestire il nostro tempo e soprattutto di stabilire l’equilibrio che complessivamente “va bene per noi” in un certo momento della nostra vita.

Esiste cioè una componente di scelta e responsabilità individuale nel determinare e raggiungere il proprio Work Life Balance a cui non possiamo sottrarci. Vediamo come.

Work Life Balance

Cosa intendiamo innanzitutto per Work Life Balance? Si tratta di un concetto ampio che in generale descrive le priorità, il peso e l’investimento che ciascuno assegna ai diversi ambiti della sua esistenza e in particolare al lavoro (carriera e ambizioni) in rapporto alla vita (salute, divertimento, famiglia, affetti, società, …). Possiamo complessivamente parlare di un buon Work Life Balance quando l’individuo ha un senso di soddisfazione complessiva rispetto alla sua vita, all’energia spesa nei diversi ambiti della sua esistenza e agli obiettivi raggiunti o che intende raggiungere.

Anche imprese e organizzazioni possono, con una serie di strumenti a disposizione (p.e. telelavoro, orari flessibili, facilities per i dipendenti, ecc.) favorire ulteriormente il raggiungimento di un buon livello di benessere nei propri dipendenti. Tanto più che ne scaturiscono vantaggi: maggiore dedizione, un più forte ingaggio sui risultati, un incremento della motivazione al lavoro e conseguentemente una riduzione del turn over. In generale si può parlare di una complessiva diminuzione dello stress.

=> Il decalogo per conciliare tempi di vita e lavoro

Le regole d’oro

Nella distribuzione dei “pesi” non esiste un equilibrio unico ed efficace per tutti, né esiste un “giusto” e uno “sbagliato”: la costruzione del proprio Work Life Balance, individuale e personale, è infatti un processo in continua evoluzione, influenzato dalle fasi di vita, dall’età, dalla generazione di appartenenza, dalle motivazioni e dai valori di una persona che portano a integrazioni tra personale e professionale in continuo cambiamento.

E’ vero però, come sostengono diverse teorie psicologiche, che maggiore è la presenza e l’investimento in aree differenziate della nostra esistenza, maggiore sarà la qualità complessiva della nostra vita e conseguentemente il nostro benessere. Come esseri umani infatti abbiamo bisogno di una pluralità di fattori per stare bene, per esempio riposarci, mangiare sano, svolgere attività fisica, avere relazioni significative e arricchenti, dentro e fuori la cerchia familiare, creare legami, appartenere ad un gruppo, imparare e scoprire cose nuove, crescere personalmente e professionalmente, avere e raggiungere degli obiettivi personali, lasciare un segno in quello che facciamo, agire secondo i nostri valori. E per soddisfare tutti questi aspetti è necessario sperimentarci ed esprimerci in diversi ambiti, non solo quello lavorativo o familiare, chiamati a creare in ogni momento il nostro personale Work Life Balance.

Sfatiamo subito un possibile fraintendimento: vivere in modo soddisfacente e “multiplo” non significa investire poco sul lavoro perché “distratti” da altre attività, ma lavorare meglio perché alla base vi è un incremento dell’autostima, del senso di autoefficacia e di governo delle situazioni e della vita e una più efficace reazione alle difficoltà. Le relazioni in azienda e a casa migliorano, vi è una maggiore energia e commitment nei diversi ambiti, una più alta efficienza, produttività e disponibilità e, non ultimi, benefici fisici e di salute. E soprattutto un equilibrio dinamico e soddisfacente consente di non sentire come antagonisti diversi ambiti (per esempio il lavoro e la famiglia) ma di goderne come aspetti fondamentali del nostro vivere, in modo consapevole e nella misura scelta per noi.

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*di Annalisa Valsasina, Consulente HR, psicologa e psicoterapeuta