Imprese e PA: al via progetto Open data

di Alessandro Vinciarelli

19 Ottobre 2011 15:00

Inaugurato da Brunetta il portale dati.gov.it, progetto che punta all'open data nella PA con lo scopo di renderla più trasparente, agevolando il difficile rapporto con le imprese.

L’operazione “Open Government”, strategia italiana sull’Open Data , si è tradotta nel nuovo portale dati.gov.it che, in nome di un più efficiente rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione, promette più trasparenza e apertura: il servizio per lo sviluppo di servizi e applicazioni web in grado di rendere i dati della PA meglio fruibili da imprese e cittadini, è stato lanciato dai ministri Brunetta e Brambilla.

Un passo verso la PA 2.0 e Internet in mobilità, a favore soprattutto delle imprese: Open government significa rendere i «dati pubblici disponibili su supporti leggibili, modificabili e in formato aperto».

Il portale nazionale dati.gov.it mira a diventare «un vero e proprio hub degli open data della PA italiana. I dati saranno messi a disposizione di chiunque li voglia utilizzare per sviluppare applicazioni dedicate o per fini di analisi, in modo completo, libero da licenze e accessibile», ha spiegato Brunetta.

La licenza con la quale saranno distribuiti i dati è la Italian Open Data Licence (IODL) sviluppata da Formez PA in linea con quanto disposto dal Ministero per la PA e l’Innovazione nel nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale.

Durante la presentazione del portale dati.gov.it, Brunetta ha lanciato il contest Apps4italy“, che premierà le migliori app sviluppate da cittadini, associazioni, comunità di sviluppatori e aziende per l’utilizzo dei dati pubblici. Obiettivo, stimolare la partecipazione delle piccole e medie imprese nello sviluppo di applicazioni basate sui dati aperti.

Tra gli Enti pubblici, l’Inail è uno di quelli che ha già iniziato autonomamente tre anni fa questo percorso verso l’open data, lavorando su proprie piattaforme tecnologiche e sviluppando «servizi web e applicazioni per smartphone, molti destinati anche ad aziende e consulenti del lavoro». Ora l’obiettivo è di rendere sistematico tale passaggio, anche per gli altri Enti mediante dei protocolli comuni.