Contratti a progetto addio, ma non per tutti

di Anna Fabi

Pubblicato 11 Dicembre 2015
Aggiornato 26 Settembre 2018 12:08

I Consulenti del Lavoro esaminano il destino dei contratti a progetto in essere al 1° gennaio 2016, data di entrata in vigore della disciplina che li ha eliminati.

Il 2016 manderà in pensione definitivamente i vecchi contratti Co.co.pro., o quasi. Non per tutti però vale la scadenza del 1° gennaio 2016, come sottolineano i Consulenti del Lavoro: la vecchia disciplina rimarrà per i contratti ancora in essere alla data dell’entrata in vigore del decreto sul riordino dei contratti (art. 54 del Dlgs n.81/15).

=> La Riforma dei Contratti a Progetto

Dal 1° gennaio 2016, invece, diventerà operativa la stabilizzazione dei collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto e titolari di partite IVA. Sembrano tuttavia essere esclusi dall’obbligo di conversione dei contratti a progetto i datori di lavoro che hanno ancora in essere rapporti di lavoro di tipo Co.co.pro. nel caso in cui il termine sia fissato in un momento successivo alla data del 1° gennaio 2016.

La stabilizzazione sembra quindi convenire solo nel caso di dubbia interpretazione della genuinità del rapporto, visto che la nuova disciplina – volta a promuovere la stabilizzazione dell’occupazione mediante il ricorso a contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato e a garantire il corretto utilizzo dei contratti di lavoro autonomo – offre, sottolinea la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro:

“Una sorta di “sanatoria” ai datori di lavoro che convertiranno collaborazioni suscettibili di disconoscimento della loro genuinità in rapporti di lavoro subordinato, con le modalità e la durata previste dalla legge”.

Diversamente, chi confida nella genuinità del contratto a progetto stipulato prima dell’entrata in vigore delle nuove abrogazioni non avrà alcun problema nel continuare a gestirlo fino al suo naturale termine.

=> Le nuove collaborazioni coordinate continuative