Tratto dallo speciale:

Green Pass Lavoro dal 15 ottobre: firmato il DPCM per la PA

di Anna Fabi

12 Ottobre 2021 18:30

Firmato il DPCM Draghi con le regole sulla verifica dell'obbligo di Green Pass in ambienti di lavoro, integrate le Linee Guida per il Pubblico Impiego.

Firmato il DPCM del Governo con le regole per il Green Pass sul lavoro dal 15 ottobre nella Pubblica Amministrazione, contestualmente ad un secondo DPCM con le direttive comuni nel pubblico e nel privato sui controlli delle certificazioni: in vista dell’imminente scadenza, dunque, il primo dei due decreti Draghi contiene le indicazioni per gestire le verifiche sulle Certificazione Verdi Covid-19 (anche in maniera automatizzata e nel rispetto della privacy), integrandosi con le linee guida per il Green Pass nella PA, già validate dalla Conferenza Unificata del 7 ottobre ed ora formalizzate e integrate con alcune nuove precisazioni.

=> Scarica il Decreto con le Linee Guida per il Green Pass nella PA

Rispetto alle Linee Guida Brunetta, c’è qualche novità nel Decreto Draghi. Ad esempio, i controlli a campione devono riguardare almeno il 20% del personale in servizio a rotazione (invece del 30%). E poi si ribadisce la flessibilità negli orari di ingresso e di uscita: ogni amministrazione dovrà provvedere ad ampliare le fasce di ingresso e uscita dalle sedi di lavoro del personale, così da diluire il flusso all’ingresso e semplificare i controlli. Gli unici esclusi dai controlli sono gli utenti dei servizi e gli esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica.

Attraverso i mobility manager, grandi aziende e PA predispongono inoltre i piani degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) tenendo conto della flessibilità dell’orario di ingresso e uscita per evitare di concentrare un numero eccessivo di personale a bordo dei mezzi pubblici nelle ore di punta.

Controllo accessi e Green Pass

Il Ministero della Salute metterà a disposizione un servizio digitale online per integrare i software di controllo presenze, consentendo la verifica della sola validità del Green Pass  nel rispetto delle regole privacy. Le linee guida lasciano però libero il datore di lavoro di stabilire le modalità attuative.

Per il settore pubblico, le Linee Guida dei ministeri della Funzione pubblica e della Salute indicano che saranno rese disponibili in tempo utile specifiche funzionalità per la verifica automatizzata dei Green Pass da parte delle amministrazioni, con opzione alternativa della App “VerificaC19”.

=> Linee Guida Green Pass, modello e regole

N.B. Le aziende private possono invece prevedere diverse modalità di verifica del Green Pass oltre al controllo giornaliero all’ingresso in ufficio, azienda o fabbrica (a campione o a tappeto, con o senza sistemi automatici).

Verifica Certificazione Verde in anticipo

Per garantire la privacy, resta per i datori di lavoro il divieto di memorizzare le informazioni contenute nel Green Pass. Quindi le verifiche devono essere quotidiane, tuttavia il nuovo DPCM (almeno in base alle anticipazioni) introduce un margine di flessibilità per chi deve organizzare turni e trasferte o garantire servizi essenziali. Su questo punto interviene anche il Ministero della Funzione Pubblica, che chiarisce:

Sulla base dell’articolo 3 del decreto legge 139/2021 dell’8 ottobre, inoltre, in caso di richiesta da parte del datore di lavoro derivante da specifiche esigenze organizzative, i lavoratori saranno tenuti a comunicare il possesso del green pass con un preavviso necessario a soddisfare la necessità di un’efficace programmazione del lavoro. Se si dovesse prospettare una interruzione di servizio essenziale, il Sindaco o il datore di lavoro per le altre amministrazioni potrà prevedere d’urgenza convenzioni tra enti o ricorrere alla mobilità.

Sospensioni

I lavoratori sprovvisti di Green Pass devono essere allontanati dal posto di lavoro (ma in nessun caso l’assenza della certificazione verde comporta il licenziamento).

Ciascun giorno di mancato servizio, fino alla esibizione della Certificazione Verde, è considerato assenza ingiustificata, includendo nel periodo di assenza anche le eventuali giornate festive o non lavorative.

I nodi da sciogliere

Restano una serie di punti critici sollevati dalle aziende: la difficoltà di effettuare i controlli evitando ritardi operativi in alcuni settori come i trasporti e l’edilizia, la durata troppo breve dei contratti di sostituzione consentiti nelle piccole imprese sotto i 15 dipendenti (le uniche che possono sospendere il lavoratore senza Green Pass per dieci giorni, attivando un contratto di sostituzione prorogabile per altri dieci giorni), le regole per la segnalazione delle violazioni al Prefetto.