Secondo l’ultima indagine condotta dall'OCSE – l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in Italia i salari sono inferiori del 20% rispetto alla media europea.
Il dislivello è ancora più ingente per quanto riguarda i dati sull'occupazione giovanile – dovute alle difficoltà di accesso al mondo del lavoro – e all'occupazione femminile, senza contare un potere d'acquisto inferiore del 22%.
Per l'intero 2008 e nel 2009 l'OCSE prevede un peggioramento della disoccupazione a causa della fase di recessione che sta vivendo l'economia globale, con un +6,2% quest'anno fino a toccare un +6,5% nel 2009.
Le dinamiche sociali ed economiche dei paesi sono molto diverse e questo è uno dei motivi che muovono i giovani a fare esperienza all'estero con la fuga dei cervelli nostrani.
Oramai è forte il bisogno e il desiderio di svoltare pagina, sempre più spesso le persone ed in particolare i giovani, parlano di mettersi in proprio. Di business tradizionali o innovativi c'è davvero l'imbarazzo della scelta, occorre capire innanzitutto tre punti fondamentali:
– le proprie conoscenze e competenze,
– studiare in maniera approfondita il settore prescelto
– analizzare le risorse necessarie per affrontare l'investimento iniziale.
Dopodiché si è sufficientemente pronti per iniziare il lungo iter che accompagnerà l'avvio della nuova impresa.