Negli ultimi anni da molte fonti (istituzioni, ambienti accademici, media…) ci sono continui inviti a fare innovazione. Il messaggio che sempre più spesso si propone è quello di una strana equazione secondo la quale per innovare basta investire, investire e solo investire. Investire in innovazione.
Mi permetto di muovere diverse obiezioni a questo modo di presentare il concetto di innovazione e l’importanza delle innovazioni nei settori dell’imprenditoria.
Innanzi tutto vorrei soffermarmi sul concetto che è alla base del nostro discorso, l'innovazione è un qualcosa che deve rispondere contemporaneamente a due requisiti, uno è quello di novità e cambiamento (novità relativa, legata al settore o alla specifica impresa), il secondo è legato al miglioramento.
Un’innovazione è così definibile come un cambiamento che porti dei benefici al sistema (nel caso specifico all'impresa). Per innovare quindi non basta spendere, questo al limite può aiutare a cambiare, ma bisogna impegnare buon senso e tutte le risorse che l’organizzazione, e soprattutto le persone che la compongono, sono in grado di mettere in campo.
Forse il primo investimento che dovremmo sponsorizzare riguarda proprio le persone. Spesso, infatti, nel nostro tessuto imprenditoriale si trascura, se non addirittura si inibisce, l’inventiva e la spinta propositiva di dipendenti e collaboratori. Dare più spazio alle idee sarebbe un bel cambiameto, una buona strada verso l’innovazione (tra l’altro senza costi…).