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Fotovoltaico in Italia: Clini, più investimenti e meno burocrazia

di Noemi Ricci

Pubblicato 16 Gennaio 2012
Aggiornato 9 Luglio 2013 10:25

Fotovoltaico: l'Italia sfrutta poco il potenziale energetico dei pannelli solari secondo il ministro dell'Ambiente Corrado Clini: necessario investire in ricerca e sviluppo e semplificare gli iter autorizzativi.

Il potenziale del Fotovoltaico in Italia è molto alto, ma allo stato attuale poco sfruttato. Secondo quanto rivelato dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, l’energia catturata dai pannelli solari viene sfruttata solo nella percentuale del 10-12%.

Investire in Ricerca e Sviluppo

Per risolvere l’annoso problema energetico è necessario potenziare lo sfruttamento ed il rendimento degli impianti fotovoltaici e più in generale da fonti rinnovabili, investendo in ricerca e sviluppo.

Per incrementare il Fotovoltaico, c’è bisogno di «fare un salto tecnologico come quello compiuto alla fine degli anni ’80 dalla telefonia nel campo delle comunicazioni» ha dichiarato Clini, sottolineando come il settore delle rinnovabili abbia «un potenziale enorme di sviluppo». Dunque, più spazio alla Green Tech applicata al Fotovoltaico.

Semplificazione burocratica

L’altra leva sulla quale agire per rilanciare il settore del Fotovoltaico riguarda la semplificazione della burocrazia e dell’iter autorizzativo per gli impianti rinnovabili, facendo sì che il sostegno alle energie pulite non sia «il peso più importante in bolletta».

Il costo in bolletta del Fotovoltaico

Su quest’ultimo fronte i pareri sono discordanti: da una parte ci sono gli imprenditori di Anie/Gifi  che sostengono che il peso in bolletta del fotovoltaico sia pressoché irrisorio (32 euro su 467 di aumenti), dall’altra c’è l’Authority per l’energia elettrica e il gas per la quale il sostegno alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili  hanno avuto un peso del 90,28% sui 7,9 miliardi di euro di rincari.